Mese: Aprile 2016

Galium odoratum (L.) Scop

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Galium odoratum (L.) Scop. / wikisource.org

Finalmente!

Trovata Asperula odorosa (Galium odoratum) sotto il Catria, cresce proprio sopra il Monastero di Fonte Avellana! Tappeti! Attenzione, qui non si raccoglie – sono le Aree floristiche protette della Regione Marche, cercherò di trovarne altre e ne raccoglierò.

Qui nel Montefeltro non l’avevo ancora vista, sono felice di incontrare questa piantina, graziosa, profumata e dalle antiche tradizioni, officinali e culinarie: in tedesco si chiama “Waldmeister”, “Mastro del bosco”, e nei paesi d’oltralpe viene usata tradizionalmente per bevande alcoliche rinfrescanti (Waldmeisterbowle), birra artigianale e come spezia.

Il principio attivo della pianta delle Rubiaceae (glicosidi cumarinici) dona all’asperula un odore gradevole, tipico ma…. solo se si essicca (tipico delle cumarine). Nelle tisane dà un ottimo sapore, ha effetti antispastici e digestivi. “Rinfresca” il fegato, è rilassante nell’insonnia dei bimbi, viene impiegata anche fresca per disinfettare piccole ferite in montagna.WP_20160417_14_10_04_Pro Chi è in terapia con anticoagulanti e in gravidanza non dovrebbe usarla.

 

 

 

Rosmarinus officinalis L.

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In Italia molte case hanno il “loro”rosmarino, che ricopre il muro di pietra a sud, riscaldato dal sole mediterraneo. Chi non può coltivare in giardino il nobile arbusto della famiglia delle Lamiaceae…. lo trova fresco dal vicino ;-), essiccato in erboristeria; si può coltivare sul balcone in vasi di terracotta, per godere delle belle fioriture e del suo profumo speziato.

Consiglio un rametto di rosmarino (Rosmarinus officinalis L.) a tutte le donne, a portata di mano come “rimedio di pronto soccorso”: è per un calo di energia, durante il periodo mestruale, in convalescenza. Si usa semplicemente in infusione veloce o addirittura, se non si riesce altrimenti, in infusione fredda. Tre tazze di tisana al rosmarino al giorno per tre settimane aiutano a regolarizzare la pressione sanguigna. Essiccato e polverizzato, il rosmarino diventa piccante, da provare sulle pietanze con parsimonia e intelligenza: vi aspettano nuovi sapori!

Delle proprietà medicanili e dell’azione sull’Io della pianta racconterò in un apposito articolo, con calma – il rosmarino invita al ritmo e allo scrivere con gentilezza e riflessione. Per oggi, tra mille salutari ricette di erboristeria tradizionale e moderna, una preparazione sperimentata da anni:

Acetolito al rosmarinoper capelli lucidi

 10 g di fiori essiccati di elicriso

4 rametti di 10 cm di rosmarino fresco o secco

10 g di foglie di ortica secca

per capelli scuri: 5 g di fiori di carcadè o tiglio

per capelli biondi e bianchi: 5 g di fiori di camomilla

Sminuzza e tritura le erbe secche nel mortaio, ponile in una bottiglia di vetro a collo largo, mischiale bene e versa sulle erbe una soluzione 1:1 di aceto di mele e acqua oligominerale. Scuoti ancora e metti sul davanzale, al sole, per 24 ore.La macerazione dura 7 giorni, quindi filtra e conserva in una bottiglia di vetro scuro. Dopo il lavaggio, aggiungi un bicchiere di acetolito a 1 litro di acqua tiepida (non del rubinetto), versa sui capelli, non risciacquare, asciuga i capelli. I capelli acquistano un aspetto sano e lucido in modo naturale!

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Primule

Verso i primi di marzo nei boschi di latifoglie dell’Appennino e delle Prealpi perdurano i colori scuri dell’inverno, i toni rigorosi del grigio e del marrone bruciato. Alberi e Arbusti sono spogli, l’aria è impregnata dall’odore della terra umida e delle foglie che si decompongono. La rinascita del regno vegetale non è ancora palese ma avventurandoci nel sottobosco il suolo si illumina di centinaia di punti di luce sulfurea: le PRIMULE spuntano dalla terra ancora addormentata con la freschezza e l’energia delle forze dell’Ariete. Le foglie oblunghe hanno una nervatura centrale chiara, sono ricche d’acqua e croccanti al gusto (sono ottime nelle insalate miste primaverili, stacchiamole con cautela per non danneggiare la rosetta!). L’infiorescenza della PRIMULA VULGARIS è saldamente attaccata al suolo e alla rosetta fogliare quasi sbocciasse dalla radice. Lo stelo della PRIMULA VERIS (o officinalis) si stacca invece dalla rosetta innalzandosi e raggiungendo dai 10 ai 20 cm. E’ la varietà che predilige prati umidi e pascoli ma è ormai rara e in alcune regioni è specie protetta. I fiori a campana di un bel giallo acceso sono riuniti a gruppi. Colpisce il gesto dell’infiorescenza: una parte di fiori guarda in alto verso il sole primaverile, l’altra si china verso il basso, la terra scura e ricca di sali minerali. Sia questo gesto, sia l’arrangiamento delle foglie a lemniscata esprimono le forze della stagione di mezzo, della primavera. Scandiscono il ritmo che accompagna il vivente nel passaggio dal sonno invernale alla produttività estiva. (…)

Le primule agiscono sugli organi del sistema ritmico: cuore e polmoni. Primula veris contiene acido salicilico nella radice, una sostanza che troviamo nelle piante come il salice, la filipendula e la betulla che crescono in ambienti umidi e freschi e nella parte superiore, nelle infiorescenze e nelle fronde esprimono la volontà di accogliere le forze di luce ed aria Le saponine, un altro principio attivo delle primule, sono sostanze “mercuriali” che portano l’ossigeno nell’elemento liquido, favoriscono i processi metabolici e hanno una forte azione espettorante. Come ulteriori sostanze portatrici di luce e vivificanti sono presenti il carotene che dà ai fiori quel giallo intenso, la vitamina C, fenoli e flavonoidi. Nella tradizione popolare si usano i fiori per tisane calmanti, contro l’emicrania e le vertigini. Si prepara un vino medicato come tonico primaverile.”

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