Rosa canina L.
Le colline, gli altipiani, le montagne italiane sono piene di cespugli di rosa canina. La più selvatica delle rose, dall’umile aspetto, forma vigorosi arbusti sui terreni incolti e può raggiungere tre metri di altezza e un diametro di due. Partendo dalla base, i lunghi rami si aprono a raggio. Sono coperti di spine a mezza luna taglienti come le lame e temute dagli animali selvatici che si avvicinano, ghiotti di frutti.
L’apparato radicale della rosa canina custodisce la vitalità dell’intera pianta, che è straordinaria. Negli incendi estivi bruciano i rami, tutte le parti aeree, ma già nella stagione successiva spuntano dei getti nuovi dalla parte sotterranea.
Le foglie composte imparipennate sono formate da 5-7 foglioline ovali e seghettate. Sono verdi scure, una delizia per i caprioli e in estate sembrano “sudare”. I fiori sbocciano da aprile a maggio. A differenza delle rose coltivate non formano corolle piene, ma aperte, con lunghi stami gialli a ciuffetti che attirano gli insetti.
I 5 petali bianchi o rosati profumano delicatamente. Quando si raccolgono perdono velocemente la fragranza. Un modo per trattenere l’essenza è riempire un piccolo recipiente di vetro di petali, coprire con alcol a 90° e lasciare in macerazione in un luogo caldo per tre giorni. Si filtra e si diluisce con idrolato di rose o acqua distillata nella proporzione di uno a due. Il liquido ottenuto serve a profumare l’ambiente e la biancheria (si distribuisce finemente con una spruzzino negli armadi). Aiuta a decongestionare gli occhi stanchi: si aggiungono 20 gocce di estratto a 30 ml di acqua tiepida, si mescola bene e si intingono dei batuffoli di cotone da tenere sugli occhi.
I frutti di rosa canina maturano tra ottobre e dicembre. Tingono di rosso la macchia autunnale. I frutti, i cinorrodi, hanno un gusto inconfondibile, leggermente astringente. Sono ricchi di vitamina C, minerali (silicio!), acidi organici, pectina, carotene e flavonoidi, mucillagini, tannini, zuccheri. Sono ricostituenti, diuretici, prevengono la caduta dei capelli. La tisana viene preparata mettendo a bagno una manciata di frutti freschi o essiccati per la notte. Alla mattina si mette sul fuoco e si porta ad ebollizione. Lasciare altri 10 minuti in infusione, filtrare e bere con del buon miele.
Il decotto di soli semi ha un buon sapore di vaniglia; è consigliata come diuretico non irritante e secondo la medicina di Ildegarda da Bingen cura i disturbi della colecisti.
foto giacomo daconto nei monti maceratesi