All posts by Karin Mecozzi

Voi siete la terra * You are the earth

Svegliatevi siate desti / voi siete sciamani / siete forti e desti / voi siete gli elementi / voi siete la soluzione / dei problemi (mali) della terra / della vostra terra / perché la terra è vostra / è la vostra terra / voi siete sciamani / voi siete i custodi della terra / voi siete la terra / voi siete l’acqua / voi siete l’aria / voi siete il fuoco / voi siete la luce / della terra che / sale (su) verso il cielo.

Get alive be awake / you are shamans / you are strong and awake / you are the elements / you are the answer / to the problems of the earth / of your earth / because the earth is yours / it is your earth / you are shamans / you are the guardians of the earth / you are earth / you are water / you are air / you are fire / you are the light / of the earth / which arises to heaven.   (Carlo Sparagna)

Sibillini Mountains Christmas 2017

*****    Buon Natale                 Frohe Weihnachten   ****

Merry Christmas to all of you!

 

 

Hermann Josef Weidinger: “Vivere partendo dalla natura”

“Non correre, non affannarti, ma scegli un’altra occupazione”

Il nostro modo di lavorare è dettato dalla fretta, e gli strumenti tecnologici aumenteranno sempre più certi processi. Fa indiscutibilmente male, correre da un impegno all’altro, con il telefonino all’orecchio e i pensieri rivolti al prossimo impegno.

Un modo per uscire dalla trappola, secondo Hermann Josef Weidinger (1918-2004), sacerdote austriaco nonchè grande erborista, è decidere consapevolmente come passare da un lavoro all’altro, da un’occupazione all’altra, creando un ritmo tra concentrazione e rilassamento. Per esempio: se sto al computer per più di un’ora, mi alzo, mi stiracchio, scelgo un’occupazione in movimento per una ventina di minuti. Sempre ricreare una situazione di equilibrio, di completezza.

L’uomo, dice Padre Weidinger, fa parte di un grande Insieme, è un microcosmo nel macrocosmo (Hildegard v. Bingen), e il Divino lo accompagna nel suo percorso. Se lo dimentichiamo, il nostro compito è fare del nostro meglio per ricreare sempre un’armonia, un equilibrio nella nostra vita. Questo è il modo per restare in salute. Equlibrio significa tornare nel nostro centro, significa essere in medio re. Essere nel nostro centro è anche meditazione, e meditare aiuta a rientrare in equilibrio.

L’erboristeria di Padre Weidinger mi accompagna dagli anni novanta, in cui lessi i suoi libri e iniziai a mettere in pratica le sue ricette. Accompagnava sempre i consigli erboristici a lezioni di vita, spunti di riflessione e meditazione e soprattutto di cenni alla vita pratica, salutare e semplice. Ecco allora dei suoi consigli per iniziare bene la giornata….

Per iniziare bene la giornata:

  • quando mi sveglio, sorrido.
  • Sorrido a me stessa, interiormente,
  • anche se mi verrebbe da pensare subito alle preocuppazioni. Sorridere porta alla serenità, e alla serenità ci si deve allenare!
  • Mi stiracchio nel letto, muovo prima le mani, le dita, le braccia, stiro le gambe, i piedi, sento la schiena e la pancia.
  • E’ importante dormire nel letto giusto. I materiali debbono essere possibilmente naturali, di cotone, di lino.., canapa, il materasso non troppo morbido.
  • Nella toilette mattutina, per migliorare la circolazione e favorire il risveglio, mi aiuto con l’acqua: prima mi strofino bene il corpo con una spugna asciutti, poi passo la spugna imbevuta di acqua molto calda (e oli essenziali, tisane ecc…). Concludo con una passata di spugna immersa nell’acqua fredda, mi asciugo bene e mi vesto. Indumenti intimi naturali!
  • Spazzolarsi i capelli, pettinarli con un pettine di legno. Attivare la circolazione del cuoio capelluto.
  • Tisana della mattina alle erbe, secondo la stagione: da cambiare ogni 3 settimane
  • Colazione con fiocchi di avena o crema di farro, semi di lino, noci o mandorle, miele, succo di limone, mela grattugiata, carota.

 

“calendulare” nel paesaggio

Una splendida giornata di sole, fredda, brillante, una delle prime in questo annuncio di inverno. Cammino tra gli ulivi e scopro tappeti di piccole calendule selvatiche (Calendula arvensis (Vaill) L. ) e decido di estrarle, insieme a qualche fiori di nepetella (Calamintha nepeta Salvi (L.)), per preparare una pomatina lenitiva per pelli screpolate o esposte all’aria fredda, le labbra, piccole contusioni e ferite. La ricetta è ispirata a quella pubblicata nel mio libro “Ars herbaria, Piante medicinali nel respiro dell’anno” Natura e Cultura Editrice, 2012)”
Pomata alla calendula

 

  • 200 ml di oleolito di calendula (ottenuto dalla macerazione in olio extravergine d’oliva dei capolini ben aperti di Calendula officinalis L., oppure Calendula arvensis L., raccolti in giorni di Luce/Aria prima di mezzogiorno)
  • 30 g di cera d’api naturale
  • 10 gocce di olio essenziale di limone, 5 gocce di o.e. di ylang ylang, 5 goccedi o.e. di lavanda vera

Scaldiamo a bagnomaria la cera d’api e l’oleolito di calendula separatamente utilizzando due recipienti di vetro, ad esempio dei vasetti della marmellata perfettamente puliti. L’olio non dovrebbe superare una temperatura di 60°C per non alterarne le proprietà. Mescoliamo la cera con un bastoncino di legno finché è completamente sciolta e la versiamo nell’olio caldo continuando a mescolare. Togliamo dal fuoco, aggiungiamo rapidamente gli oli essenziali e versiamo nei barattolini da pomata* lasciandoli aperti finché la pomata è ancora liquida per far evaporare l’umidità. Chiudiamo i recipienti quando la crema è solida. La pomata si conserva per un anno al riparo dalla luce, a temperatura ambiente. Una volta aperta è meglio usarla entro poche settimane. Consiglio di  usare recipienti piccoli, da 20 o 30 ml, per consumare velocemente la pomata. Si stende sulla pelle screpolata e indurita, calli, per tenere morbida la cute delle ginocchia e dei gomiti. Ideale per chi lavora fuori in inverno, per gli sportivi, nutre e protegge la pelle del viso e delle labbra. Con l’aggiunta di poche gocce di olio essenziale di rosa la pomata diventa un ottimo “contorno occhi” da stendere alla sera dopo la pulizia del viso. E’ anche un ottimo lucidalabbra naturale, rende le labbra morbide ed ha un buon sapore. Ha un’azione cicatrizzante per piccole ferite, herpes labiale e foruncoli. Importante: prima di applicare la pomata disinfettare bene con la tintura di calendula. Le ferite si chiudono entro poco tempo senza lasciare tracce.

*Nei negozi di apicoltura troviamo dei bei vasetti di vetro in diverse dimensioni, di solito utilizzati per i campioni di miele. Importante è che i tappi di metallo chiudano bene (a volte non si avvitano). Prima dell’uso è meglio sterilizzare tappi e recipienti in acqua bollente per poi asciugarli con cura.

Turismo culturale, monasteri, paesaggio

Come membro di Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA e coordinatrice di corsi, ho avuto il piacere di assistere a una tappa del progetto intereuropeo “EuropeTour” al Monastero di Sant’Andrea e della Santa Croce di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio (PU), Marche, insieme alla Comunità monastica e il team dei partners intereuropei.

Riuniti nello splendido Scriptorium e, successivamente, nel Giardino Botanico, ammirando l’esemplare secolare di Taxus baccata L., si è parlato di accoglienza, paesaggio, turismo spirituale, conservazione ambientale e innovazione. In mezzo pomeriggio soltanto – il tempo è volato – i parnters intereuropei hanno saputo apprezzare le varie aree del monastero, in un clima di dialogo e collaborazione. Sono subito nate nuove sinergie – un’esperienza stimolante!

Il progetto è cofinanziato dalla Unione Europea ed è coordinato nelle Marche dai collaboratori dell’Ufficio Urbanistica Paesaggio e Informazioni Territoriali, Regione Marche.

 

 

Quanti carati ha… il carrubo?

Tra le piante arboree che amano il clima caldo e l’aria salina delle coste mediterranee, il carrubo (Ceratonia siliquastra L.) con i suoi frutti accompagna l’uomo da tempi remoti. E’ un albero di media grandezza, sempreverde, dai fiori attaccati direttamente al tronco e ai rami. Appartiene alla famiglia delle Caesalpinaceae ed è diffuso al Sud Italia. Gli esemplari più a nord si trovano in Toscana, sull’Argentario e sul Carso, Trieste.

L’albero di carrube necessita di poca acqua e cresce anche su terreni molto poveri. I frutti, le carrube, sono lunghi legumi appiattiti, color marrone violaceo. Contengono saccarosio, pectine, tannini e carrubina, sono lenitivi per l’apparato digerente e fermano il vomito dei lattanti. La farina di carrube è consigliata ai diabetici, non ha glutine. Esercita un’azione lenitiva sull’intestino, possiamo considerarla un prebiotico poiché favorisce l’equilibrio della flora intestinale.

Con la polpa di carruba, tostata e macinata si ottiene una polvere dal sapore simile al cacao che serve ad aromatizzare dolci e budini o come bevanda istantanea, priva di caffeina e ottima di sapore. Dai semi si estrae la “gomma di carrubo”, un buon addensante naturale (E 410). I semi sono duri, bruni e liscisssimi, belli da vedere e toccare. Hanno un uso storico singolare: gli arabi li usavano per pesare oro e diamanti, poiché hanno un peso costante – la parola “carato” deriva infatti dal nome arabo del carrubo!

-> Trovi un’accurata descrizione botanica con immagini e indicazioni sull’utlilizzo e particolarità della specie su http://www.floraitaliae.actaplantarum.org/viewtopic.php?t=9867

 

 

 

 

STERNKALENDER 2018 – 2019

“Drei Sterne, drei Planeten und der Mond - sieben Gestirne spannen im Sommer 2018 einen grandiosen Bogen über den Sommerhimmel.” – der neue Sternkalender von Wolfgang Held ist erhältlich, mit meinen 12 Naturbetrachtungen im Jahrelauf. Hier der Link zum Buch:
http://www.vamg.ch/fileadmin/verlag/Pdf/vamg_vorschau_herbst-winter_2017_18-screen.pdf

 


Ecco di cosa si tratta

Ecco di cosa si tratta              di Franco Marcoaldi
Si tratta di tornare da luoghi
dove mai siamo arrivati. Di pensare
pensieri così a lungo sopiti
da essersi ormai inabissati.
Si tratta di cogliere con grata
sorpresa minuscoli fiori di campo,
di estrarre essenze infinite
da specie ordinarie lasciate
stupidamente a languire davanti
alla porta. Di cominciare a vivere,
ecco di cosa si tratta.
da vania @ruvidoteatro – grazie!

 

Cultura del paesaggio: “Quaderni Habitat”

Nelle mie ricerche su flora e paesaggio ho trovato una fonte interessante, che vorrei condividere oggi, qui con voi sul blog.

Si tratta di una serie di pubblicazioni edite dal Ministero dell’Ambiente, cito la descrizione sul sito. “La collana “Quaderni Habitat” nasce dalla collaborazione instaurata tra la Direzione Protezione della Natura e del Mare e il Museo Friulano di Storia Naturale di Udine. Scopo della collana – organizzata in agili pubblicazioni di carattere monografico – è quello di promuovere la conoscenza di habitat a particolare rischio di degrado o di scomparsa.
Si tratta di ambienti, spesso, di particolare pregio che custodiscono elementi faunistica, floristici o vegetazionali degni di nota e che rappresentano piccole ma fondamentali tessere nel grande mosaico del nostro paesaggio.”

Si possono scaricare gratuitamente dal seguente link:

http://www.minambiente.it/pagina/i-quaderni-habitat-collana

Passeggiata tra le mura del centro storico di San Severino Marche (MC)

Erbe lungo il cammino: ARTEMISIA VOLGARE

Artemisia vulgaris L., pianta perenne molto diffusa ha foglie dentellate, lamine inferiori argentate e piccoli fiori dal profumo aromatico.

E’ la pianta di Artemide, la divinità greca che governava selve e foreste. L’artemisia ha una lunga tradizione come erba magica per la fertilità delle donne e per il parto.

Nel medioevo si bruciavano grossi mazzi per allontanare la peste e gli spiriti maligni.

Nella medicina tradizionale cinese si usa la “moxa”, rotoli di foglie di artemisia che vengono bruciati lungo i meridiani e sui punti energetici. L’infuso di fiori e foglie di artemisia migliora la digestione, in particolare dei grassi. Con le foglie essiccate si condiscono arrosti e grigliate.

Secondo Santa Ildegarda da Bingen il “vino medicato” (enolito) di artemisia riscalda lo stomaco e cura l’intestino. 5 rametti fioriti di artemisia e tre chiodi di garofano vengono messi a macerare in 1 litro di vino rosso per 4 settimane. Si filtra e si riscalda a bagnomaria mescolandovi 3 cucchiai di miele di castagno. Mezzo bicchierino dell’enolito prima dei pasti migliora l’appetito e favorisce l’assorbimento del ferro nell’anemia.

La droga (sommità fiorite) è controindicata per chi soffre di allergia alle Asteraceae (composite) e in gravidanza. Sono edibili, invece, i giovani getti e le foglie tenere, aggiunte alle insalate primaverili, senza controindicazioni se aggiunte con parsimonia. L’artemisia è anche una delle piante medicinali più indicate nella cura dei disturbi alimentari.

In cammino, una manciata di foglie pestate, applicate su una vescica o una piccola ferita, aiutano a sgonfiare e sfiammare, per raggiungere la meta.

Buona continuazione di ottobre!

Mugwort –  Beifuss – Artemisia