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Un pensiero ai diritti universali di ogni uomo e ogni donna sulla nostra Terra

Le regole non sono solo fatte per impartire ordine e struttura ai popoli ma servono anche a DICHIARARE, comunicare e condividere valori che valgono per tutti gli uomini e le donne, e a rendere il pianeta un bene comune.

Ecco una bella immagine tratta da una versione delle Nazioni Unite della “Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo”UN PHOTO

“Il cosmo, l’uomo, l’albero –principi universali nel carattere umano e negli alberi”

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In piena sintonia, il paesaggio intorno al Monte Catria ha regalato la giusta ambientazione al corso “Il cosmo, l’uomo, l’albero – principi universali nel carattere umano e negli alberi” patrocinato da Accademia Europea PETRARCA, con le relatrici Olivia Oeschger, pedagogista e docente di lavoro di biografia, Karin Mecozzi, erborista e Daniela Dall’Oro, artista. Il coro dei pianeti e degli archetipi ha condotto il gruppo dall’acquea LUNA del lunedì fino al severo SATURNO di sabato 29, in pieno sole e calore, come ad ultimare una maturazione.
Lunedì si risale il torrente Cesano, con lieve pioggia e umidità di fine estate: crescono piante a foglia larga, alcune medicinali, alcune velenose come la belladonna (Atropa belladonna). In dono il ritrovamento di un corno di capriolo, adagiato lungo il greto. Martedì MARTE, guerrigliero e cavaliere, conduce il gruppo a piedi nel boschetto di roverelle e cerri (Quercus pubescens e Quercus cerris) ammirando pungitopo e spinose calcatreppole ametistine. Si susseguono vespri e lodi, e il giorno di Ermete-MERCURIO si apre luminoso. Aspetti mercuriali compaiono nelle siepi e lungo i sentieri, nelle piante rampicanti come l’edera e la vitalba, nelle foglie che giocano con luci ed ombre dell’acero minore (Acer monospessolanum). E’ pomeriggio e si parte per due abbazie nella vicinissima Umbria: S. Maria di Sitria e S. Emiliano di Congiuntoli. Entrambi di pietra calcarea chiara, austere, la prima un convento con la cella di San Romualdo, l’altra con la pianta a sezione aurea, voluta dai Templari. Acque di torrente pure e fredde scorrono lungo le abbazie, ci si disseta tra salici e petasite. L’atmosfera sacra, il ricordo di santi e genti portano a giovedì, giorno di GIOVE, e il gruppo si incammina verso il bosco a est del monastero, lungo lo spuntone roccioso. Sostare all’ombra dei possenti aceri (Acer platanoides, A. pseudoplatanoides, A. campestre, A. monospessolanum) è gradevole, alti e talvolta incurvati, ricoperti di muschio. Il suono qui è silenzio, la quiete placa i ritmi.

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La VENERE di venerdì si congiunge al SOLE nella passeggiata nel castagneto, coltivato da secoli e tuttora in uso. L’ “albero del pane”, la Castanea sativa, è un ospite raro nel calcare dell’Appennino, e l’uso di foglie, frutti e gemme poco noto. Nella bellezza di Venere, la stessa sera, si assiste al concerto di pianoforte e orchestra nella Basilica di Santa Croce; fuori, nella foresta, la voce del vento. Si conclude la settimana sabato, sotto il segno di SATURNO con il tasso (Taxus baccata) del “Giardino botanico”. Pianta femminile con arilli color corallo, invita a riunirsi e riassumere esperienze e domande. In poche righe ognuno dà voce al vissuto, sentiti sono i ringraziamenti per l’ospitalità ricevuta dai monaci. Rimangono vivi l’armonia, i dialoghi e gli incontri dei giorni trascorsi insieme.cropped-alberiecosmopag3.jpg

Tempo di zucche!

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La ZUCCA (fam. Cucurbitaceae) ha mille forme e variazioni: il frutto cresce a  cilindro, a sfera, a fiasco. Le specie tropicali formano frutti che raggiungono anche 25 kg di peso. Tra le varietà più apprezzate conosciamo la “Hokkaido”, originaria del Giappone. Ha la polpa soda e un maggiore contenuto di sostanze nutritive. In genere la zucca sviluppa il suo aroma solo attraverso la cottura e viene servita come contorno o come zuppa. Si conserva anache cruda tagliata a dadini, in fermentazione acido lattica. I semi di alcune zucche sono di importanti perchè hanno effetti diuretici e aiutano in caso di infiammazioni e disturbi del sistema urinario.

  • Le CUCURBITACEAE
    Fanno parte delle Cucurbitaceae i cetrioli (Cucumis sativus), le zucche (genere Cucurbita), ad esempio la zucca Hokkaido, le zucchine (Cucurbita pepo subsp. pepo var. giromontiina), i meloni (Cucumis melo) e i cocomeri (Citrulllus lanatus) che fanno parte della frutta. Tutte amano il caldo, prediligono terreni ricchi di sostanza organica (le zucche, ad esempio, crescono anche direttamente sul cumulo di composto) e necessitano di molta acqua. Osserviamo i frutti sodi di questa famiglia: formano esemplari enormi, imponenti! Poche altre famiglie creano una massa tale nel frutto. Gli ortaggi delle cucurbitacee contengono molta acqua ma hanno poco aroma. Dal sapore delicato e fresco si prestano a molte combinazioni, ad esempio con i pomodori.
    Il fogliame delle cucurbitacee è molto rigoglioso, indica l’azione di enormi forze vegetative; le cucurbitacee mancano invece di forze di innalzamento e di conformazione: strisciano sul terreno, le foglie e i frutti sono poco conformati o semplici, a cilindro o a sfera.

Per la loro relazione con l’ambito della foglia, le cucurbitacee sono collegate con la sfera del ritmo dell’uomo, regolano la circolazione dei liquidi e possono essere diuretiche (cetrioli, semi di zucca). Sono ben tollerate, anche se di solito debbono essere cotte. Per le poche forze di conformazione e il basso contenuto di minerali, non hanno una forte azione sul sistema neuro-sensoriale

(da “Anthroposophische Ernährung” di Petra Kühne, Arbeitskreis für Ernährungsforschung www.ake.ernaehrung.de)

Landschaft zwischen Ost und West, Grat zwischen zwei Meeren

Foto-0258Einen Tag lang in grünen Tälern wandern, das tut unbeschreiblich gut! Der Seele, dem Körper, dem Geist. Graterlebnisse in der Alpe della Luna, den MONDALPEN. Die Regionen Marche, Emilia Romagna, Umbrien und Toskana begegnen einander in einem Geflecht aus Bergkuppen und -Ketten, voller Quellen, stillen Bächen, Wasserfällen und gro0en Sandsteinen. Kalk wird hier veredelt, Der Fels glitzert im Sonnenlicht, dunkle Adern durchziehen das Gestein. Von der Baumpracht kann einem schwindlig werden, Ahorne -mehrere Arten-, Eichen – auch die helle Zerreiche- Hainbuchen, Eschen und Erlen am Bachgrund, viele Weiden, die im Wald aufleuuchten, ud versteckt Eiben.

Von der Adria im Osten in die Provinz Arezzo nach Westen hin zieht sich der Apennin in den Nordmarken hin. Der Monte Maggiore und der Monte dei Frati (1400 m) bilden einen Wall,  hinter die Sonne untergeht, hier geht es weiter auf dem Weg nach Rom und zum Tyrrenischen Meer. Doch wir kehren um, folgen dem aufgehenden Mond, den nach Osten fließenden Bächen folgend .Foto-0240

Morgen nimmt “Ars Herbaria, Heilpflanzen im Jahreslauf”, erschienen im Verlag am Goetheaum, an der Preisverleihung der Stiftung Buchkunst in Frankfurt, Museum Angewandte Kunst, statt, zusammen mit den anderen 24 “Schönsten Büchern Deutschlands 2015”. Ein Buch wird den ersten Preis gewinnen, alle werden weiterhin durch Europa und im Ausland auf Messen und Veranstaltungen vorgestellt.
Domani la versione in lingua tedesca di “Ars herbaria, piante medicinali nel ritmo dell’anno” viene premiata insieme ad altri 24 meravigliosi libri al Museo di Arte moderna a 9681_508961245828756_1185598321_n11017784_935724759819067_6877950527367829908_nFrancoforte, dalla Stiftung Buchkunst. Un libro vincerà il premio in denaro, tutti continueranno il viaggio per l’Europa e all’estero, a fiere e presentazioni.

Il cosmo, l’albero e l’uomo – principi universali nel carattere umano e negli alberi

Dal 23 al 29 agosto mi trovate insieme a Olivia Oeschger e Daniela Dall’Oro nelle stupende foreste di Fonte Avellana, ospiti della Comunità dei monaci Camaldolesi.

Condividiamo i principi archetipici che si manifestano nel nostro carattere e nella nostra biografia, li osserviamo nelle piante e nel paesaggio e li sperimentiamo con acquarelli naturali. Passeggiate, conversazioni, la visita a due abbazie medioevali e molta quiete allietano la settimana. Per iscrizioni delll’ultimo minuto potete chiamare i numeri 349 8383231 o 0721 730261.

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A presto!