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Miracles & Helichrysum

Helichrysum italicum (Roth) G. Don (Fam. Asteraceae), elicriso in Italian, Immortelle in German, Everlastings in English, is one of the first medicinal plants I met as a child on the costs of the Mediterranean Sea. I learned about its particular smell and its healing properties in an old herbal book in Tuscany. Later on I found myself gathering these amazing yellow golden flowers together with friends in the surroundings of Urbino (Marche region), under a cloudless sky at the end of June in the Apennines. On the Isle of Elba I met a single Helichrysum shrub growing on a rock on the beach: pure resilience. I was a young woman in search of myself and I am sure this little plant talked to my soul: ….take your love to herbs and plants seriously, accept the gift, give up the past, find your way. It was the invisibile behind the visibile speaking to me, from plant to heart.

This year I’ll gather Helichrysum flowers for extracts (essential oil, hydrosol, herbal teas) on my little piece of land surrounded by trees, gorse, wild thyme… an isle of biodiversity in a healthy landscape, with sandy soil, much sun, bees and birds. I rent the land from a generous man of the village where we lived before the quake. In 2016 we were hit by a sequence of terrificant earthquakes, a strong experience, a trauma. Helichrysum helps me again while I am trying to recover. It is a trauma healing herb, I should write a book about its subtle action… I had never imagined to be able to see Helichrysum growing on a field I cultivate, after the disaster.

This year I will not only gather wild everlastings in the mountains but collect the flowers here, on our “Aromacampo” for the first time. Our two years old Helichrysum shrubs will open their yellow flowers in a few weeks. Life can be a miracle. Grateful.

Read more about Helichrysum italicum in my books “ARS HERBARIA” (both 2nd editions at Natura e Cultura in Italian and Goetheanum Verlag in German)

Beltane 23, feeling my herbs and the Living Earth from within

Beltane 2023


Digging herbs on my little aroma-field in the Apennines.
At a certain point, all alone but in the middle of the first herbal fragrances, marigolds and bees, I felt so blessed, so deeply happy to be in touch with the 4 elements today on this very special day, that I layed down on the earth, my head just upon a thyme shrub.

I could hear my heart beating, my breath going, in accordance with Mother Earth. Call her Maeve, call her Valpurga, all names of the ancient Goddess are expressions of the immense life giving power of our planet.
The wheel of the year is also a wheel of medicine, so today I’m sending out a message of love and hope for Beltane. I hope that all of you can feel the forces of Nature, of the Living Earth, NOW.

Let us experience them from within ♥️
Karin

Per Pasqua

p.natalini

” Il regno di Dio è dentro di te è tutto intorno a te, non in templi di legno e pietra. Solleva una pietra ed io ci sarò, spezza un legno e mi troverai. “

(Vangelo di Didimo Tommaso)

Per questa Pasqua, i miei più cari auguri a te che leggi le mie righe, che il Divino risorga nei nostri cuori.

Karin

Corso “Pratiche erboristiche” Parco del Circeo

Corso

Pratiche erboristiche
“Erboristeria pratica e mediterranea nel regno di Circe – Osservazione, lettura e interpretazione del paesaggio”

San Felice Circeo 15-16/04/2023
ELICRISO APS Karin Mecozzi – Augusta D’Andrassi

Erboristeria classica e tradizionale nel ritmo delle stagioni
“Salutogenesi” in primavera: erbe, rimedi, applicazioni esterne
Parco Nazionale del Circeo, breve introduzione dei diversi ambienti del Parco, approfondimento sulla località “Quarto Caldo”
La vegetazione della macchia mediterranea: riconoscimento delle principali specie, impieghi tradizionali e moderni in erboristeria
Strategie di difesa delle piante della macchia mediterranea
Le specie erbacee spontanee primaverili che caratterizzano i campi incolti: riconoscimento e impiego in erboristeria
Pratiche erboristiche di stagione: laboratorio di fitopreparazione

Conducono il corso:
Karin Mecozzi, erborista, e Augusta D’Andrassi, dott.ssa forestale, socia fondatrice di Elicriso APS

INFORMAZIONI DETTAGLIATE qui sotto e presso APS ELICRISO: Elicriso APS: Mob: +39 3475161473 (ore 15-20)
Iscrizioni e prenotazioni Pro.Loco: Piazza Lanzuisi 1 – centro Storico – San Felice Circeo
Tel: +39 0773 547770 (ore 9-13) Mob: +39 329 9166914
Email: info@prolococirceo.it

PRENOTAZIONI PER EVENTUALE SOGGIORNO
Podere Bedin: Via Molella n.41, località Borgo Montenero
Tel. 338 988 2105 email: info@poderebedin.it


Incontro “VENERE tra bellezza, valori e natura” Crescita personale e erboristeria

Contrada Palombarette 34
Pollenza (MC)

Domenica, 26.03.2023
14.30 – 18.30

“VENERE tra bellezza, valori e natura”
Crescita personale e erboristeria

con Karin Mecozzi, Luisa Sanità

In vista della piena primavera, dolce stagione del rifiorire, VENERE è colei che ispira alla bellezza, alla vita rigogliosa che rinasce, ai valori interiori. Ci invita a risplendere ed espandere, e noi percorriamo, in compagnia dell’Archetipo, un breve viaggio introspettivo alla scoperta di ciò che ci piace ed ha valore per noi. Alla base di ogni scelta o decisione ci sono sempre dei valori che ci muovono verso ciò che desideriamo; saperli accogliere e manifestare, apre la porta al nostro benessere e alla nostra autorealizzazione.
Proseguendo davanti ad una tazza di tisana fumante, percepiamo l’amorevolezza e la cura di VENERE attraverso le piante officinali. Pratichiamo gesti di bellezza naturale con erbe dell’Appennino, oli essenziali, idrolati e argille parlando di antichi e moderni rimedi per la primavera e l’amore. L’incontro, aperto a tutti, si svolge in un’atmosfera di ascolto e condivisione.

Conducono lungo il percorso:
Karin Mecozzi, erborista, autrice, raccoglitrice e fitopreparatrice
Luisa Sanità e il counseling relazione e astrologico come percorso di auto conoscenza.
In collaborazione con Associazione culturale Thaleia

Sede del corso: “Terre madri”, Contrada Palombarette 34, Pollenza MC
Contributo € 40: include il materiale del corso e l’attestato di frequenza

Iscrizione: entro venerdì 24.03.2022 inviare mail a lucinque@tiscali.it
Informazioni: lucinque@tiscali.it – karin.mecozzi@gmail.com
Aggiornamenti su www.karinmecozzi.com

Piante medicinali nel ritmo delle stagioni: appunti sulla piantaggine (Plantago spp.)

Plantago lanceolata

Con le sue foglie nervate e lanceolate e le pannocchie di fiori ascendenti, è relativamente facile da identificare dal punto di vista botanico. La confusione con altre specie vegetali o addirittura con erbe velenose è piuttosto improbabile. La piantaggine appartiene alla famiglia delle Plantaginaceae. Forma una radice centrale e rizomi avventizi con cui popola su terreni difficili, compattati e calpestati. È una pianta perenne con foglie lanceolate, nervate e a margine intero. Le corolle tubolari sui lunghi steli hanno stami lunghi con antere bianche e profumate, i fiori sono ricercati da api e insetti.

Plantago lanceolata con apparato radicale Schwaebisch Gmuend 2014 (web)

Comunemente è definita a volte una “erba infestante”, invece, dal punto di vista ecologico, è una cosiddetta “pianta indicatrice“: dove cresce molta piantaggine, il suolo è troppo compatto. In agricoltura sappiamo che è fondamentale che il suolo dei campi rimanga sciolto e ben aerato. I terreni in Centro Italia sono spesso ricchi di argilla e tendono a compattarsi, e la piantaggine lo mostra con le sue abbondanti popolazioni. Raccolgo fasci grandi a maggio – su campi che non hanno mai visto sostanze chimiche, si intende. Le trasformo in molteplici preparazioni, oleoliti, tinture, tisane, ossimele, pomate e unguenti, e ogni anno è un vero diletto.

Tutte le parti della piantaggine possono essere utilizzate, non solo per scopi erboristici e officinali, ma anche in alimentazione, crude o cotte. Il succo della pianta è ricco di clorofilla e di colore verde scuro quando viene spremuto. E’ un ottimo tonico in primavera e in estate per l’anemia, la debolezza polmonare e la stanchezza.

Succo di piantaggine: bevanda mattutina ricca di provitamina A e acidi grassi insaturi, rafforza il nostro metabolismo, la vista e il sistema immunitario

Ottieni il succo della pianta appena raccolta, di mattina, aggiungi rapidamente qualche goccia di succo di limone per evitare che si ossidi . Aggiungi poco olio di oliva extravergine, un pizzico di sale alle erbe e un cucchiaino di semi di lino dorati polverizzati.

Nella storia dell’erboristeria, le specie di piantaggine hanno una lunga tradizione come piante medicinali. A sud e a nord della dorsale principale delle Alpi, la piantaggine lanceolata e le piantaggini a foglia larga (Plantago media, P. ovata) venivano raccolte e lavorate fin dall’antichità. Erano ben note per gli effetti emostatici, cicatrizzanti, rinforzanti dell’intestino e dei polmoni, ed erano considerate piante magiche e oracolari e le troviamo raffigurate su affreschi e nei primi libri di medicina erboristica.

A partire dal Seicento, la piantaggine si diffonde in tutto l’emisfero settentrionale. Gli indiani nativi americani la chiamavano “impronta dell’uomo bianco“, insieme ad altre specie della stessa famiglia: Plantago media, Plantago ovata, Plantago afra, Plantago serraria, Plantago sempervirens e altre. Essendo un buon antisettico, la piantaggine era apprezzata per disinfettare ferite e abrasioni, trattare punture di insetti e contusioni.

Il fitocomplesso delle foglie è costituito da polisaccaridi, saponine, sali minerali, acidi organici, acido salicilico, flavonoidi, il glicoside aucubina e vitamine A, K e C. Iniziamo dal suo uso alimentare: le foglie finemente tritate aggiunte agli alimenti sostengono l’intero organismo, hanno un effetto antinfiammatorio e migliorano l’aspetto della pelle. L’infuso, la tintura madre, l’estratto secco, preparazioni tipiche della fitoterapia, in sinergia con Ribes nigrum ed Helichrysum italicum, prevengono efficacemente i disturbi causati dalle allergie.

I Greci chiamavano la piantaggine “Hepta pleuros”, sette costole, per via delle nervature delle foglie e della relazione con gli organi del torace, il sistema ritmico. La piantaggine è stata utilizzata fin dall’antichità per le infiammazioni delle vie respiratorie, della cavità orale e delle corde vocali. Nella fitoterapia tradizionale si prepara uno sciroppo a base di foglie fresche e miele o zucchero di canna integrale, che viene assunto in primavera e in autunno per la prevenzione ed è adatto anche ai bambini.

Le foglie di piantaggine sono un ingrediente di miscele di tisane ed estratti depurativi. Assorbe i veleni”, dicevano gli antichi che applicavano la pianta verde alle punture di scorpione. Oggi si sa che la piantaggine favorisce gli organi di eliminazione, in particolare il fegato e la cistifellea, la milza e lo stomaco. Il decotto della parte della pianta raccolta in aprile è indicato per l’influenza intestinale con nausea e diarrea (più volte al giorno a cucchiaini), mentre l’infuso ha un leggero effetto diuretico e fa bene agli anziani.

Rudolf Steiner parla di un “effetto delicato del manganese“, un metallo raro nel mondo delle piante medicinali. Ciò rende la piantaggine un valido aiuto per l’assimilazione del ferro. È un’erba amica delle donne che soffrono di anemia, debolezza e mestruazioni eccessive. Allo stesso modo, rafforza i bambini deboli alla fine dell’anno scolastico, gli studenti che devono sostenere esami e, in generale, quando il carico di lavoro è elevato ed è necessaria la capacità di recupero.

Incontro tra erbe e paesaggi nell’antica Gagliole

Erbe & Paesaggio nel ritmo dell’anno
Gagliole 19.02.23


Prima della primavera, i colori del paesaggio sottolineano la forza del selvaggio. Noi, tra foglie secche di quercia, nuvole di edera sempreverde e caparbie piantaggini, scendiamo nella valletta del Mignano, seguendo ciò che gli antichi avevano individuato come “Gahgi”, territorio chiuso, delimitato, da cui poi deriva Gagliole.

L’incontro tra noi e il paesaggio oggi si sviluppa attraverso i sensi, osservando e guardando, ascoltando e toccando, annusando e assaggiando, e diventa comprensibile come il cammino nell’erboristeria inizi proprio dal principio del nutrimento, ancora prima dell’azione farmacologica. Prima della cura del sintomo, dell’aspetto medico e terapeutico o anche insieme ad essi, l’erboristeria come arte si rivolge al nutrire attraverso il conoscere, lo sperimentare, il sentire e applicare nei ritmi naturali creando involucro. L’erboristeria è cibo per il corpo e per l’anima, fatto dell’esperienza con radici, cortecce, foglie e fronde, gemme, fiori, frutti e semi.

L’erboristeria di oggi radica in metodi tradizionali antichi, si sviluppa attraverso la conoscenza di piante e rimedi e indica il futuro riconnettendosi con le radici dell’agricoltura e della cultura del paesaggio, della raccolta del selvatico, dall’estrazione alla trasformazione. Il fitocomplesso, ovvero l’insieme di sostanze che cura e rafforza, è più importante delle singole molecole attive. La morfologia delle piante medicinali, l’habitat e le connessioni con il vivente diventano elementi fondamentali nella conoscenza dei rimedi.

Qui l’incontrare e sperimentare di erbe e paesaggio, in una mattinata ventosa di febbraio, può diventare un’esperienza di benefico dialogo con la natura, nella condivisione tra persone affiatate e interessate.

Sono grata 💚 a tutti i partecipanti all’incontro che da Pesaro a Civitanova sono arrivati nell’alta valle del Potenza. Che poi il partecipante più giovane avesse 6 anni e la più grande 97 – un grande arco di vita – ha dato un respiro particolare al nostro cammino!