Proprio ora si prepara la maggiore attività nel sottosuolo: le radici si allungano e crescono ora, cercano il loro percorso e formano la predisposizione ad entrare in contatto con il nutrimento, contenuto nel terreno.
Non in primavera estate, ora, in autunno e inverno.
Entra in contatto con te stessa, con te stesso, crea uno spazio quotidiano di osservazione e silenzio, nel ritmo delle stagioni. Esistono giorni, definiti “oracolari“, in cui aumenta anche la tua attività interiore, l’attività dei sogni. L’anima riflette echi di saggezza e comprensione profonda, è in connessione con i ritmi della vita, non consciamente ma ugualmente attiva.
Oggi, per esempio, è Sant’Orsola, tradizionale giorno oracolare in campagna. Siamo a metà tra una quarantina di giorni dalla Nascita della Vergine Maria (8 settembre) e da Sant’Andrea, considerato l’inizio dell’inverno (10 novembre).
“Lacht Ursula mit Sonnenschein, wird wenig Schnee vorm Christfest sein. “
“Se a Sant’Orsola ci sorride il sole, cadrà poca neve prima di Natale.”
Perchè l’attenzione ai Santi, alle Sante? Negli antichi calendari europei trovi detti, leggende e usanze legate a Santi e Sante, nel ritmo delle stagioni. Segnano il tempo meteorologico, i lavori in campagna e in casa da compiere, la raccolta di erbe e piante medicinali. Santi e Sante, rappresentanti delle antiche “Virtù”, impersonano qualità dell’anima, di etica e rettitudine e scandiscono un percorso ritmico che, fino a non molto tempo fa, conduceva gli uomini lungo l’anno solare (prima ancora, lunare).
Oggi si festeggia Santa Orsola, fanciulla inglese data in sposa a un re pagano. Prima di sposarlo, gli chiede di battezzarsi e di poter compiere un pellegrinaggio con a Roma. Al ritorno si imbatte, insieme alle 11.000 vergini che la accompagnano, nel re degli Unni che le massacra. Muore martire anch’essa, perchè non vuole concedersi ad Attile. Santa Orsola è protettrice degli educatori e delle università, delle vergini e dei bambini malati e viene raffigurata con una freccia e una piccola nave.