Al profumo di LAVANDA

pensieri su una delle piante officinali più apprezzate –

Avete mai provato a strofinare tra le mani una spighetta di lavanda in piena estate? Sotto il sole cocente, l’intera pianta emana una fragranza leggera, frizzante, dall’effetto rinfrescante immediato. Le numerose specie di lavanda (L. vera o angustifolia, spicata, i molti ibridi) fanno parte delle Lamiaceae. Per distillazione dei fiori si ottiene un olio essenziale atossico, considerato uno dei più versatili al mondo: non solo tonificante e rasserenante, è anche carminativo, deodorante, insetticida e vulnerario. Ogni specie ha delle qualità particolari, per la composizione del’olio essenziale (composti chimici, chemiotipi).


Un modo per catturare il profumo della lavanda quando fiorisce in giardino, è una preparazione veloce di saponette per tutta la famiglia:

Scaldate a bagnomaria 100 g di sapone di Marsiglia grattugiato finemente con 2 cucchiai di olio di oliva o di cocco, 2 cucchiai di lavanda essiccata triturata in polvere e 30 gocce di olio essenziale di lavanda ibrida. Impastate con le mani, formando delle palline. Le saponette si conservano a lungo avvolti di carta velina, sono un bel presente e comode per i weekend estivi.

Ricordate: ogni olio essenziale, ogni idrolato, sono tutte preparazioni erboristiche dall’indubbia azione sul nostro benessere e umore. Diffidate dunque da prodotti di sintesi di scarsa qualità. In Italia, in molte regioni si coltivano specie di lavanda e vale la pena cercare produttori locali, compententi e professionali e erboristerie specializzate. Le preprazioni a base di lavanda che sia ibrida o officinale, come un buon sapone, dell’olio essenziale puro e l’idrolato, l’oleolito e l’estratto alcolico, il fiore essiccato come droga e decorazione, accompagneranno la vostra estate con la sua inconfondibile e speziata armonia.

Foto e post: Karin Mecozzi, Letizia Bolognesi

Trollius europeus L.

Il Botton d’oro, dai nostri prati primaverili

author Sehlax/wikipedia

Il “botton d’oro” è una ranuncolacea robusta e rigogliosa, che cresce nei prati e sui pascoli umidi, in ambiente submontano e montano. Apre i primi boccioli in aprile e continua a fiorire fino a settembre. Amato dai bambini per il suo aspetto, nelle Alpi viene chiamato volgarmente “fior di burro”.

Come altre specie della famiglia delle Ranuncolaceae, nella raccolta del botton d’oro possono comparire delle lievi irritazioni alle mani, a causa di sostanze contenute nella parte verde. La sua tossicità non lo rende più una pianta medicinale (un tempo si usava come lassativo, ma sconsigliamo il suo utilizzo ponderale). E’ usato invece in omeopatia: il succo viene adeguatamente diluito e dinamizzato e, sotto forma di “globuli” o gocce, è consigliato da medici omeopati nei disturbi della pelle e nevralgie.

In natura, il botton d’oro, un tempo era molto diffuso. Purtroppo oggi è diventato una pianta rara, protetta in alcuni paesi d’Europa.

Von I, Rosenzweig, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=4139791

Lo possiamo osservare nei suoi habitat preferiti, i prati umidi, vicino ai ruscelli e alle piccole sorgenti di montagna, nei pascoli paludosi di montagna, ai margini delle torbiere di alta quota. Vedremo che le mucche evitano di mangiarlo, sanno che sarebbe irritante, tuttavia lo “concimano” e lui cresce rigoglioso nella luce splendente dei paesaggi montani. Le specie da giardino appositamente selezionate, decorano aiuole e bordure e sono facili da coltivare: sono gialle o anche variopinte, con le corolle piene o doppie.

Un bel mazzo di botton d’oro coltivate, sulla tavola primaverile, crea la giusta atmosfera nelle feste di maggio. Serviamo i nostri cibi preferiti con le erbe spontanee del periodo – insalate di fiori e misticanza, frittatine con gli asparagi selvatici, erbe ripassate, le prime fragole, lo sciroppo di sambuto appena fatto – buon maggio, buona primavera, felici raccolte e osservazioni da me e dal botton d’oro!

Corso “La via naturale, erboristeria e osservazione del paesaggio”

Corso teorico pratico a cura di Karin Mecozzi, Augusta D’Andrassi. A breve, aggiornamenti sul programma definitivo, modalità di iscrizione e costi. Sede del corso “Auditorium Belvedere” a Sassotetto, Sarnano MC

“L’argento diventa oro, a luglio l’essenza delle piante è pronta per essere colta.”Incontro teorico pratico sull’erboristeria come via naturale al benessere, l’osservazione di piante e paesaggio, la salutogenesi con erbe ed estratti. Tenuto da due professioniste appassionate di flora appenninica, il corso avrà come temi: l’erboristeria come arte e conoscenza  –  osservazione ampliata di piante e paesaggio – estate: erbe & estrazioni – autoproduzione in sicurezza –  oleoliti e oli essenziali in cosmesi.

Corso aperto a tutti gli interessati, max. 30 partecipanti. Si consigliano abbigliamento, scarpe da trekking, cestino; portare recipiente di vetro sterile, piccolo tagliere, coltello per il laboratorio pratico.   

Tengono il corso:

Karin Mecozzi, erborista, consulente naturopata, docente e raccoglitrice, autrice di libri e articoli in tre lingue. Formazione in osservazione del paesaggio, botanica e agricoltura biodinamica, vive a San Severino Marche (MC).

Augusta D’Andrassi, dottore forestale, guida naturalistica con accreditamento AIGAE e interprete ambientale nel Parco Nazionale del Circeo, formazione in fitoterapia, insegna chimica applicata alla cosmesi e cosmetologia, vive a San Felice al Circeo (LT).


SALE AROMATICO dalle ricette delle “Speziali”

Un tocco ai vostri piatti in primavera? Ecco come prepararvi un SALE AROMATICO dalle note nuove, leggere e fresche, che annunciano la lieta stagione. Con un SALE AROMATICO salerete di meno, aggiungendo un sapore nuovo e profumato ai vostri piatti. Usate piante aromatiche locali, se potete!* Il sale stesso, di origine marina, integrale e quindi non sbiancato o raffinato, contribuisce alla riuscita della miscela.

La miscela di AROMATICHE e SALE è perfetta per la cottura veloce, per esempio le carni bianche o del buon pesce azzurro alla griglia, le patate arrosto, un misto di verdure saltate brevemente (zucca, sedano rapa, broccoletti, finocchi), ma anche per vellutate di asparagi e creme di lenticchie rosse. Condite con una bella presa di SALE AROMATICO e abbondante olio di oliva extravergine, a piacere con sesamo o semi di cumino nero o di papavero e qualche foglia di menta o melissa fresca.

Ricetta SALE AROMATICO in primavera:

Satureja montana, sommità fiorite – Hyssopus officinalis, fiori e foglie – Oreganum vulgare, foglie – Lippia citriodora, foglie, Agastache rugosa, foglie. Miscelate le droghe essiccate e finemente contuse con del sale marino integrale macinato, nella proporzione di 1:10. Non siete abituati all’aroma intenso e speziato di alcune droghe? Unite ancora del sale marino macinato oppure mezzo cucchiaino di farina di riso o amido.

*Se non trovate le erbe aromatiche qui descritte, chiedetele nelle erboristerie di fiducia. Last but not least, per i fedeli lettori: no a bancarelle senza nome o acquisti online, se non siete sicuri: anche le aromatiche sono piante medicinali e seguono una tracciabilità utile a voi come consumatori.


grazie!

E’ solo un veloce conto che sto facendo, sono emozionata e piena di gratidutine: dall’inizio dell’attività di associazione, più di dieci anni fa, ho contato più di 450 corsisti. Italia, Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Austria, Stati Uniti, Giappone, Grecia, San Marino, Spagna, Danimarca…persone che partecipano ai nostri incontri di Erboristeria e Paesaggio, in diverse regioni d’Italia.

Nelle Marche, per diversi anni a Lamoli di Borgo Pace, nello splendido albero Oasi di San Benedetto, e dal 2011 al Monastero di Fonte Avellana, in collaborazione con la Comunità monastica.


Ringrazio P E T R A R C A Accademia Europea per la cultura del paesaggio, (Europäische Akademie für Landschaftskultur) operativa dal 2001 sulla base della Convenzione Europea del Paesaggio. Come membro attivo, porto avanti una parte fondamentale per ampliare la mia formazione come erborista, con il progetto di ricerca sulla “Paesaggi terapeutici e osservazione goethanistica di piante e paesaggio”

Il percorso continua, anche in provincia di Macerata. Seguitemi per nuovi appuntamenti a San Severino Marche, nei Comuni dell’Alta Valle del Potenza e questa estate nei Monti Sibillini.

Gli attuali corsi nell’area del Cratere Sisma 2016 si ispirano a un nuovo impulso, che proviene da oltreoceano: HERBALISTS WITHOUT BORDERS, Erboristi Senza Frontiere, associazione operativa in tutto il mondo per la “Health justice”, una magiore giustizia nella cura della salute e la condivisione delle conoscenze in erboristeria e naturopatia.

Grazie, un verde grazie a tutti voi!

Karin Mecozzi e Associazione Thaleia


Le mandorle, nutrienti e ricche di virtù

La mandorla è un eccellente integratore naturale

Possiamo considerare le mandorle degli “integratori naturali” per giovani ed anziani: le piccole drupe contengono acidi grassi polinsaturi, proteine, calcio, fosforo, potassio, magnesio, tracce di ferro, vitamine del gruppo B e E e acido folico, e sono particolarmente indicate quando dobbiamo affrontare periodi faticosi nel lavoro, nello studio prima di un esame o dopo una malattia. Sono un ingrediente fondamentale della miscela di semi oleosi, noci e frutta secca che in tedesco viene chiamata Studentenfutter, letteralmente “becchime degli studenti”, da sgranocchiare durante la giornata. E’ stato riscontrato che il consumo regolare di mandorle migliora la viscosità del sangue, regola il colesterolo e aiuta nella prevenzione dell’infarto al miocardio. Le mandorle sono particolarmente preziose per le donne: mangiare dieci mandorle al giorno può prevenire le vene varicose, rafforzare la circolazione sanguigna e tonificare l’utero. Secondo un’antica leggenda germanica, quando una donna desidera concepire una figlia, deve incidere il nome su tre mandorle e portarle con sé tenendole vicine al corpo, per un intero ciclo lunare.

Latte di mandorla

50 g di mandorle

250 ml di acqua tiepida

100 g di zucchero di canna

Per togliere il tegumento marrone si mettono in ammollo le mandorle con acqua bollente per mezz’ora. Una volta pulite si pestano nel mortaio fino ad ottenere una pasta omogenea. Aggiungere l’acqua tiepida e lasciare in infusione per due ore. Filtrare e sciogliervi lo zucchero di canna. Prima di servire, diluire il latte di mandorla con acqua fredda o calda. In estate si aggiunge una foglia di menta, in inverno un pizzico di cannella o vaniglia in polvere. Si conserva in frigo, è meglio consumarlo in pochi giorni.

(tratto da Ars herbaria, le piante nel respiro dell’anno – Natura e Cultura Editrice 2012)