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I corsi a Fonte Avellana “Le piante sacre in erboristeria e nel paesaggio”

Monastero di Fonte Avellana, Serra Sant’Abbondio (PU)

11-12 luglio e 19-20 settembre 2020

“Le piante sacre in erboristeria e nel paesaggio”

a cura di Karin Mecozzi e Giorgio Bortolussi

“Ogni fiore è un simbolo di Dio,

ogni albero dimora di una Ninfa”

La sacralità delle piante negli antichi scaturiva dall’incontro istintivo con le piante. Trasmettevano loro un senso solenne, religioso per la natura, e le troviamo nella bibbia, nei miti, nell’arte e nelle vie di guarigione. Nei due corsi esploriamo il “sacro” nelle piante e nel paesaggio osservando, conoscendo ed estraendo erbe, fiori e foglie. Gli incontri si svolgono nel ritmo delle stagioni, con lezioni di erboristeria e momenti di contemplazione nel paesaggio di Fonte Avellana. I corsi di luglio e settembre possono essere frequentati singolarmente.

Programma in via di definizione, per informazioni e per preiscrivervi : karin.mecozzi@gmail.com – t. 349 8383231

Orari: sabato ore 10 – 19, domenica ore 9 – 16.30

ph. Histria Botanica

Relatori: Karin Mecozzi, erborista, autrice, membro attivo “Herbalists without borders” e Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA. Giorgio Bortolussi, agricoltore, docente, segretario Sezione Marche Associazione Agricoltura Biodinamica.

Melisse im Garten anpflanzen

Aus meinem Artikel “Herzbrot, Immenblatt und Nervennessel: die Echte Melisse” erschienen in ERNÄHRUNGSRUNDSCHAU 4/2018

Wer Melisse für z.B. für selbstgemachte Hausteemischungen anpflanzen möchte, kann sie entweder aus Stecklingen ziehen, oder die Samen gesunder, starker Mutterpflanzen sammeln. Melissensamen sind wie bei vielen Lippenblütlern sogenannte Klausen, also kleine, ölhaltige Nüsschen. Man schneidet die Blütenstände und streift die Samen von den Stängeln ab, trocknet sie nach und bewahrt sie an einem trockenen, kühlen Ort auf. Man kann sie am Februar im Wintergarten vorziehen oder im Juni direkt aussäen.

Melissa officinalis Demeter April 2020

Melissa officinalis liebt stickstoff-und lehmreiche und dennoch nicht zu schwere Böden und gedeiht an sonnigen, windgeschützten Stellen. Im Hausgarten bildet sie schöne, kugelförmige Stauden, zieht Bienen und Schmetterlinge an und hält Stechmücken und Fliegen fern. Sie verträgt sich im Gemüsegarten sogar mit Nachtschattengewächsen (Tomaten, Peperoni, Auberginen) und hilft, Pilzkrankheiten zu vermeiden.

Bis zum Sommerende kann man Blätter und Blüten mehrmals ernten, nach dem Rückschneiden wächst das Kraut wieder nach. Als lebhaftes Pflänzchen findet man es in allen Nachbarbeeten wieder, denn durch die kräftigen unterirdischen Ausläufer verbreiten sich Melissen leicht. Beim Ernten heißt es, auf fleckige Blätter zu achten, ein Hinweis auf die Blattfleckenkrankheit. Auch Rost und Mehltau könnten die Heilpflanze befallen, doch im Allgemeinen ist sie ziemlich robust und trotzt Schädlingen.

Als Kübelpflanze gedeiht die Melisse gut und sieht schön aus. Auch in der Stadt, auf dem Balkon oder der Terrasse, kann man frische Blättchen zum Würzen und für Tee entnehmen.

Wer die Melisse auf einer sehr sonnigen Terrasse zieht, sollte die Kübel regelmäßig auf Ameisen untersuchen: die wärmeliebenden Insekten bauen ihre Nester gerne unter duftenden den Stauden! Setzen Sie kleinblättrigen Basilikum, Indianernessel, Ananassalbei, Pfefferminze und Thymian daneben, als Lippenblütler harmonieren die Kräuter gut miteinander und geben eine wunderbare Teemischung, auch auf einem kleinen Balkon.

https://www.ak-ernaehrung.de/content/rundbrief

Pasqua 2020

È Sabato Santo, parto per fare dei lavori in campagna, in furgone dal borgo medievale in cui viviamo, con le sue possenti mura e le pietre grigie. Per un attimo rimango senza fiato, mi viene incontro un VERDE talmente vivo e brillante che credo di sognare. Alberi, arbusti, erbe si rivestono di foglioline, i ciliegi profumano soavi, le gemme di biancospino piccoli pugni chiusi. Solo ora, a metà aprile, la vegetazione appare surreale nelle forme appuntite, attorcigliate, ovoidali di gemme, foglie e fiori. Con la prima pioggia esploderanno verso l’abbondanza, ma ora respiro l’incertezza di una lamina che si apre, incompiuta. Mi affido ai ritmi come sempre, naturali, e a Lui, Signore degli elementi, mio maestro Cristo Gesù. La sua discesa al centro della Terra non è vana, e la sua risurrezione è la fiamma che nutre il mio, il nostro cuore ad ogni Pasqua

Che sia Pasqua non solo domani ma sempre, orizzonte di guarigione e amore senza fine né confine. Buona Pasqua, a chi mi legge, AMOR OMNIA SUPERAT.

“Viriditas”

Viriditas

Ogni elemento naturale possiede una qualità di base, la forza vitale. Ildegarda la chiama con un termine latino intraducibile, “Viriditas”, la vitalità verde, che fa germogliare e sbocciare la vita  nelle piante,  negli animali e negli esseri umani.

Per Ildegarda l’immagine del “verde” è espressione della forza vitale. La si attinge dall’aria che si respira e dagli alimenti naturali, essa anima gli animali come l’uomo e la si ritrova a tutti i gradi della natura.

Ildegarda indica con “Viriditas” tutto ciò che è vivo ed ha energia vitale: la forza della gioventù, la sessualità, la forza di rigenerazione, la freschezza, la creatività e la guarigione.

ph.c.cerioni

Opere di San Ildegarda

Scivias Domini  SCIVO VIAS DOMINI (1141–1151) („Wisse die Wege des Herrn“)

Der „Scivias“ ist das erste theologisch-kosmologische Werk Hildegards. Auf der Grundlage des mittelalterlichen Weltbildes von der untrennbaren Einheit zwischen Universum (Makrokosmos) und Mensch (Mikrokosmos) zeigt Hildegard den heilsgeschichtlichen Weg von der Schöpfung der Welt und des Menschen über die Erlösung durch Christus und seine Kirche bis hin zur Vollendung am Ende der Zeiten auf. In den 26 mächtigen Bildvisionen bildet die Beziehung des Menschen zu Gott das zentrale, immer wieder neu variierte Thema. Am Beginn jedes Abschnittes steht eine „Vision“, ein geschautes Bild, mit ungewöhnlichen Motivkombinationen und einer starker Farbsymbolik. In ihm wird durch sichtbare Formen das Unsichtbare veranschaulicht. Dieses äußerst komplexe Bild bedarf einer Interpretation, die in der „Audition“ gegeben wird. Es ist die Stimme Gottes, die den kosmischen und geistig- religiösen Gehalt des Visionsbildes deutet. Bereits im „Scivias“, ihrem ersten Visionswerk, entwickelte Hildegard von Bingen ihre philosophisch-theologische Glaubenslehre, in der Weltbild und Menschenbild untrennbar mit dem Gottesbild verbunden sind. Diese Gesamtschau sämtlicher Bereiche der Schöpfung findet sich auch in all ihren späteren Schriften.

  • Liber vitae meritorum (1148–1163) („Der Mensch in der Verantwortung“)
  • Liber divinorum operum (1163–1174) („Welt und Mensch“)
  • Liber simplicis medicinae oder Physica (1151–1158)  
  • Liber compositae medicinae oder Causae et curae („Heilkunde“)

Epistulae

  • Scambi epistolari con Wibert di Gembloux
  • Vita di Hildegarda, scritta dai monaci Gottfried e Theoderich.

Per vedere le splendide miniature contenute nell’opera principale, “Scivias” visita   http://www.abtei-st-hildegard.de/?page_id=4721

Musica e poesia: Symphonia armoniae celestium revelationum 77 canti. Ordo virtutum

21 marzo 2020 Giornata mondiale della poesia indetta dall’UNESCO

Domani è già marzo
di Paolo Volponi

Domani è già marzo e la strada
scopre tra i frutteti il petto della contrada.
A marzo il contadino
riordina gli attrezzi e libera i confini.
A marzo i contadini
scendono verso i paesi;
si fermano nelle piazze mercatali
davanti alle osterie, ai forni, ai falegnami
che odorano sotto i portali di pietra fiorita,
davanti ai negozi di ferramenta,
davanti a tutti gli spacci
con un sentore d’acqua muffita.

I vecchi si fermano alle porte;
i giovani salgono le vie cittadine.
Ormai li mischia aprile,
mese senza paura,
e salgono insieme i mezzadri e i garzoni,
i mietitori, i braccianti, i legnaioli,
i muratori di campagna, gli innestatori,
gli scavatori di pozzi e di vigna,
i cercatori d’acqua e i cacciatori.
Il giorno nella città non ha paura,
stretto tra le mura è sempre luminoso,
e sempre vive di qualche cosa, ora per ora;
preso alla mattina presto nei mercati,
nella profonda luce che rispecchiano
le facciate nobiliari o i porticati;
guidato per le vie al suono del selciati
sino ai vertici gentili dei rioni;
alzato a mezzogiorno in fronte alle chiese
su tutte le piazze, una sopra l’altra,
di mattone o di pietra,
non è vinto dalla foglia incerta,
non morto nella morte degli insetti;
non arato, seminato, sarchiato,
faticato ora per ora,
dalla mattina alla sera.
Il giorno gira nella città il suo dolce sole,
muove il ventaglio alto delle nubi,
e chiama dal mare l’amorosa luce serale
che si stende su tutte le terrazze,
sui giardini pensili, sull’arcate
dalle quali soffia l’Appennino.

Da “Poesie 1946-66”

Paolo Volponi, Urbino 1924 – Ancona 1994, scrittore, poeta, politico, Senatore della Repubblica Italiana.

“La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente. La data, che segna anche il primo giorno di primavera, riconosce all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo e della comprensione interculturale, della diversità linguistica, della comunicazione e della pace. ” (Wikipoesia.it)

Fünf Fragen an Karin Mecozzi – Frühlingsinterview vor einem Jahr

An was arbeitest du gerade?
Gerade stimme ich mich auf den Frühling ein, für Herboristen beginnt das eigentliche Jahr jetzt! Dazu räume ich mein Lager auf, mische Tees und Tinkturen, stelle z. B. eine Schnupfensalbe her (viele leiden ja unter Heuschnupfen). Ich plane viele Kurse und Workshops im Apennin (Marken, Italien) und anderen Regionen Italiens und arbeite an neuen Buchprojekten und an Naturbetrachtungen für künftige Publikationen. 

Wie kommt man eigentlich in unserer Zeit dazu, Herboristin zu werden?
Ich habe in den neunziger Jahren Herboristik studiert. Diesen Studienlehrgang gibt es auch heute an verschiedenen Universitäten, Fakultät für Pharmazie. Der Beruf des Herboristen ist in Italien seit 1932 rechtlich geschützt. Wir sind im Bereich der Heilpflanzen für das nötige Know-how zuständig, bzgl. Anbau, Wildsammlung, Verarbeitung, Verkauf, Kommunikation, Forschung, je nachdem, in welchem Fachbereich man sich spezialisiert. Zum “Handwerkskasten” des modernen Herboristen gehören auch (allerdings über private Schulungen) Gesundheitsprävention und -beratung sowie ein fundiertes Wissen über verschiedene Richtungen der Komplementärmedizin. Der beste “Campus” ist und bleibt jedoch die Natur, sprich Wald und Wiese … Die Anthroposophie und ihr wunderbarer Ansatz stehen mir dabei zur Seite.

a caccia di radici!
f. sara fiorelli

Was kann man deiner Meinung nach tun, um die Heilkräuter in freier Wildbahn zu schützen und damit zum Umweltschutz beizutragen?
In den verschiedenen europäischen Ländern gibt es gesetzliche Bestimmungen zur wildwachsenden Flora, ich lege jedem ans Herz, sich darüber zu informieren. Es gibt auch internationale “Best practices” in Bezug auf Wildsammlung. Generell sollte man nur für den Eigenbedarf sammeln und genau wissen, ob es eine artenreiche Gegend ist oder bestimmte Pflanzen geschützt sind. Förster, Biologen, auch Apotheker und Naturpädagogen helfen aufzuklären, wenn es in Ihrem Land keine Herboristen gibt. Ein kurzes Beispiel: wenn ich z. B. Tausendgüldenkraut sammle und auf eine Magerwiese komme, wo viele schöne purpurrote Exemplare wachsen (Erythrea centaurium, diese kleine Enzianart braucht bestimmte Gräserarten, um zu gedeihen – das finde ich überaus spannend), suche ich mir nur so viele aus, wie wirklich nötig. Bitte betreiben Sie niemals Raubbau, Wildkräuter sind empfindlich und verschwinden schneller als man merkt aus einer Landschaft.

Hast du einen Tipp für eine “Frühjahrskur” in diesem Jahr?
Die beste Frühjahrskur: Bewegung an der frischen Luft und tägliche “rhythmische Naturbetrachtung” (dazu finden Sie in Ars Herbaria inspirierende Texte). Des Weiteren reichlich bittere Pflanzen, als Gemüse oder Kräuter im Salat, in der Suppe oder im Tee. Essen Sie wenig tierisches Eiweiß, gleichen Sie Ihren Säurehaushalt aus und lassen Sie sich von einer Fachkraft einen individuell abgestimmten Frühjahrstee mischen. Es geht darum, Organe zu entlasten und “angeknackste” Lebenskräfte zu stärken. Wildes, Frisches, Sonne, reine gute Luft, helle Gedanken und Begeisterung, leckeres, leichtes Essen – so kommen wir gut in die warme Jahreszeit.

Primula vulgaris L.


Noch etwas Grundsätzliches zum Thema Frühling: Ab März regiert Mars, dieser Archetyp bringt uns in Schwung. Da muss man sich auch Kämpfen stellen, Initiative zeigen, in den Vordergrund treten. Dabei darf man sich auch einmal richtig ärgern, unsere Leber und Galle haben im Winter einiges angestaut. Wie Sie sich davon befreien? Schimpfen Sie doch auf Ihrem Waldspaziergang richtig laut, ich bin sicher, Sie fangen an, genau wie ich, hellauf zu lachen! Und, last but not least, nehmen Sie sich ein Beispiel an der Brennnessel – sie tut dem Herzen gut! 

Gibt es ein weiteres Buch-Projekt?
Es gibt sogar mehrere neue Buchprojekte, leider gehen sie langsamer voran als geplant. Ich wurde vor zwei Jahren Opfer starker Erdbeben* und muss mich mit meiner Familie noch neu sortieren. Im Moment arbeite ich, auch autobiografisch, an Texten und Rezepten, die sich mit einer belebenden und gesundheitsspendenden “grünen Resilienz” befassen. Es wird wieder um Heilpflanzen und Landschaft, um praktische Rezepte und Rhythmenpflege gehen. Lassen Sie sich überraschen! 

[*Erdbeben in Mittelitalien (Marken, Umbrien, Latium, Abruzzen), bis zu 6,5 Grad auf der Richterskala. Seit August 2016 leben Zehntausende in provisorischen Unterkünften, noch wurde mit einem Wiederaufbau nicht begonnen.] 

Vielen Dank!
(Die Fragen stellte Anna S. Fischer)

Anthroposophische Heilkunde Dipl.Fachfortbildung

Die gesamte Fachfortbildung in anthroposophischer Heilkunde mit großem Einsatz besucht, Vorträge und Lehrmaterial bearbeitet, Prüfung bestanden: ich freue mich sehr! Die Isolde Richter Heilpraktiker- und Therapeutenschule und der Referent, Heilpraktiker Mag. Manfred Nistl sind sehr zu empfehlen.

Jetzt geht es weiter mit der praktischen Anwendung in meinem Beruf als Herboristin…

Preservare l’Altro

Dalla pagina facebook del Monastero di Fonte Avellana, 10.03.2020

Non sono più “io ho paura del contagio” oppure “io me ne frego del contagio”, ma sono IO che preservo l’ALTRO.
Io mi preoccupo per te.
Io mi tengo a distanza per te.
Io mi lavo le mani oer te.
Io rinuncio a quel viaggio per te.
Io non vado al concerto per te.
Io non vado al centro commerciale per te.
PER TE..
Per te che sei dentro una sala di terapia intensiva.
Per te che sei anziano e fragile, ma la cui vita ha valore tanto quanto la mia.
Per te che stai lottando con un cancro e non puoi lottare anche con questo.
ALZIAMO LO SGUARDO!!

Misteltoes and miracles

When you drive along in the Marche region, it may happen to you that you slowly loose your sense of reality.. Today it was like a fairytale, one hill rolls upon the next, tall oak trees are dark points in ancient fields, sloes build walls around ruins of castles or chapels. I stop feeling here and now and get to my memories, when I spent several month in England, London and Cornwall. It was there that I started driving and walking to unknown landscapes on my own to discover places, plants and plots of human history. Discovering something about myself too, of course. Well, today I found two trees on a meadow, alone and without leaves but full of mistletoes, Viscum album. I wrote a little story about this particular plant in my “ARS HERBARIA”, which I hope will be translated in English as well.

Keep your eyes open like a child, admire nature, go through your landscapes with faith and heartfulness, mother nature will give you back a miracle.

Nel giorno di Mercurio

Fitopreparazione erboristica significa per me, innanzitutto, sperimentazione. Dagli estratti che ottengo dalle piante selvatiche raccolte durante l’anno provo mille ricette – solo che non riesco ad attenermi e sperimento nuovi ingredienti, variazioni e miglioramenti. Non sempre poi le creme (Salben, salves) riescono, specialmente se emulsionate. Vi devo dire che non rinuncerei per nulla al mondo agli emulsionanti certificati bio, semplici da usare e anallergici.

raffreddando…..

Con oleoliti, tinture, polveri, oli essenziali, idrolati, cere, grassi mescolo, mescolo, mescolo…fino ad ottenere oggi, mercoledì, giorno di Mercurio, il grande Alchimista, una crema per le mani agrumata, con una aggiunta per la stagione molto secca, della lanolina non raffinata. La crema è corposa, profuma di elicriso, lana e calendula. Devo dire che vorrei farne ancora, provando l’oleolito di gemme appena messo in opera. Sperimentiamo…sperimentate sempre!