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SALE AROMATICO dalle ricette delle “Speziali”

Un tocco ai vostri piatti in primavera? Ecco come prepararvi un SALE AROMATICO dalle note nuove, leggere e fresche, che annunciano la lieta stagione. Con un SALE AROMATICO salerete di meno, aggiungendo un sapore nuovo e profumato ai vostri piatti. Usate piante aromatiche locali, se potete!* Il sale stesso, di origine marina, integrale e quindi non sbiancato o raffinato, contribuisce alla riuscita della miscela.

La miscela di AROMATICHE e SALE è perfetta per la cottura veloce, per esempio le carni bianche o del buon pesce azzurro alla griglia, le patate arrosto, un misto di verdure saltate brevemente (zucca, sedano rapa, broccoletti, finocchi), ma anche per vellutate di asparagi e creme di lenticchie rosse. Condite con una bella presa di SALE AROMATICO e abbondante olio di oliva extravergine, a piacere con sesamo o semi di cumino nero o di papavero e qualche foglia di menta o melissa fresca.

Ricetta SALE AROMATICO in primavera:

Satureja montana, sommità fiorite – Hyssopus officinalis, fiori e foglie – Oreganum vulgare, foglie – Lippia citriodora, foglie, Agastache rugosa, foglie. Miscelate le droghe essiccate e finemente contuse con del sale marino integrale macinato, nella proporzione di 1:10. Non siete abituati all’aroma intenso e speziato di alcune droghe? Unite ancora del sale marino macinato oppure mezzo cucchiaino di farina di riso o amido.

*Se non trovate le erbe aromatiche qui descritte, chiedetele nelle erboristerie di fiducia. Last but not least, per i fedeli lettori: no a bancarelle senza nome o acquisti online, se non siete sicuri: anche le aromatiche sono piante medicinali e seguono una tracciabilità utile a voi come consumatori.


grazie!

E’ solo un veloce conto che sto facendo, sono emozionata e piena di gratidutine: dall’inizio dell’attività di associazione, più di dieci anni fa, ho contato più di 450 corsisti. Italia, Svizzera, Germania, Francia, Olanda, Austria, Stati Uniti, Giappone, Grecia, San Marino, Spagna, Danimarca…persone che partecipano ai nostri incontri di Erboristeria e Paesaggio, in diverse regioni d’Italia.

Nelle Marche, per diversi anni a Lamoli di Borgo Pace, nello splendido albero Oasi di San Benedetto, e dal 2011 al Monastero di Fonte Avellana, in collaborazione con la Comunità monastica.


Ringrazio P E T R A R C A Accademia Europea per la cultura del paesaggio, (Europäische Akademie für Landschaftskultur) operativa dal 2001 sulla base della Convenzione Europea del Paesaggio. Come membro attivo, porto avanti una parte fondamentale per ampliare la mia formazione come erborista, con il progetto di ricerca sulla “Paesaggi terapeutici e osservazione goethanistica di piante e paesaggio”

Il percorso continua, anche in provincia di Macerata. Seguitemi per nuovi appuntamenti a San Severino Marche, nei Comuni dell’Alta Valle del Potenza e questa estate nei Monti Sibillini.

Gli attuali corsi nell’area del Cratere Sisma 2016 si ispirano a un nuovo impulso, che proviene da oltreoceano: HERBALISTS WITHOUT BORDERS, Erboristi Senza Frontiere, associazione operativa in tutto il mondo per la “Health justice”, una magiore giustizia nella cura della salute e la condivisione delle conoscenze in erboristeria e naturopatia.

Grazie, un verde grazie a tutti voi!

Karin Mecozzi e Associazione Thaleia


Le mandorle, nutrienti e ricche di virtù

La mandorla è un eccellente integratore naturale

Possiamo considerare le mandorle degli “integratori naturali” per giovani ed anziani: le piccole drupe contengono acidi grassi polinsaturi, proteine, calcio, fosforo, potassio, magnesio, tracce di ferro, vitamine del gruppo B e E e acido folico, e sono particolarmente indicate quando dobbiamo affrontare periodi faticosi nel lavoro, nello studio prima di un esame o dopo una malattia. Sono un ingrediente fondamentale della miscela di semi oleosi, noci e frutta secca che in tedesco viene chiamata Studentenfutter, letteralmente “becchime degli studenti”, da sgranocchiare durante la giornata. E’ stato riscontrato che il consumo regolare di mandorle migliora la viscosità del sangue, regola il colesterolo e aiuta nella prevenzione dell’infarto al miocardio. Le mandorle sono particolarmente preziose per le donne: mangiare dieci mandorle al giorno può prevenire le vene varicose, rafforzare la circolazione sanguigna e tonificare l’utero. Secondo un’antica leggenda germanica, quando una donna desidera concepire una figlia, deve incidere il nome su tre mandorle e portarle con sé tenendole vicine al corpo, per un intero ciclo lunare.

Latte di mandorla

50 g di mandorle

250 ml di acqua tiepida

100 g di zucchero di canna

Per togliere il tegumento marrone si mettono in ammollo le mandorle con acqua bollente per mezz’ora. Una volta pulite si pestano nel mortaio fino ad ottenere una pasta omogenea. Aggiungere l’acqua tiepida e lasciare in infusione per due ore. Filtrare e sciogliervi lo zucchero di canna. Prima di servire, diluire il latte di mandorla con acqua fredda o calda. In estate si aggiunge una foglia di menta, in inverno un pizzico di cannella o vaniglia in polvere. Si conserva in frigo, è meglio consumarlo in pochi giorni.

(tratto da Ars herbaria, le piante nel respiro dell’anno – Natura e Cultura Editrice 2012)

Corso “Erboristeria tra terra e cosmo” a Fonte Avellana

“Erboristeria tra terra e cosmo”

Pratica erboristica e osservazione della natura in primavera

Corso teorico pratico a cura di Karin Mecozzi e Giorgio Bortolussi in collaborazione con Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA.

Sede del corso: Monastero di Fonte Avellana (PU)

Data: Sabato e domenica 30 – 31 marzo 2019

A breve il programma dettagliato!

“Ars herbaria”, un sogno, un libro, e quel Monastero

“Negli antichi lucernari restaurati di recente della Basilica della Sacra Croce di Fonte Avellana appaiono delle figure stilizzate che evocano in me l’immagine di un angelo sospeso, della Croce, simbolo universale e… della Pianta. La vedo appena abbozzata – composta da due linee nere che si incontrano e si stagliano su uno sfondo bianco, formando una corolla lievemente illuminata dall’oro dell’artista. La pianta che osservo in questo disegno riconsegna me a me stessa, come immagine archetipica di tutte le piante della mia vita: alberi, arbusti, erbe alimentari, piante aromatiche e medicinali. Nell’incontro con la pianta nel ritmo delle stagioni ritrovo la via verso il mio sentire, percepire e pensare, e verso un senso innato di gratitudine e devozione per la Vita sulla terra.”

Prefazione al mio primo libro in italiano “Ars herbaria. Piante medicinali nel respiro dell’anno” che uscirà presto in ristampa con Natura & Cultura Editrice.

Scritto tra il 2012 e il 2013, sognai il libro in un soggiorno al Monastero di Fonte Avellana. Non solo tengo corsi in questa meravigliosa struttura, ma il paesaggio in cui è situato è anche tema della mia ricerca accademica sull’azione terapeutica dei paesaggi appenninici e il ruolo della spiritualità in questo. I monaci della congregazione dei Camaldolesi, la biblioteca di Fonte Avellana, l’attuale priore e la comunità monastica tutta, i collaboratori, e poi (li ringrazio per primi, come semplice erborista) alberi e foreste, erbe e piante medicinali, muschi e felci, sentieri e cascate, la Abbazia di Sitria poco lontana – devo tanto a tutti loro, e qui vorrei ringraziare.

Monastero della Santa Croce di Sant’Andrea e di Fonte Avellana

Serra Sant’Abbondio (PU)


Insieme a un elleboro

Riflessioni insieme a un elleboro

In numerose discipline collegate al mondo delle piante osservo varie correnti, oggi, e mi fanno pensare: la scienza ufficiale, con il suo metodo riduzionista e i risultati a volte scarni e poco fruttuosi (altre volte fondamentali e di grande lavoro di squadra).

Poi, la ricerca delle nuove leve, sempre nel contesto convenzionale, ma innamorati un po’ di loro stessi, come tanti giovani e giustamente, un po’ dell’oggetto di studio, le piante (le più affascinanti creazioni per me).

Un’altra corrente, la ricerca che prima di tutto rifiuta quella ufficiale, non sempre arriva a risultati coerenti al mondo vegetale. Perché si confondono piani di valutazione, di regni, di riflessione. Tuttavia, anche il dubbio e il rifiuto sono necessari.

La corrente che amo molto è la considerazione delle piante in senso COMPLESSIVO, INTEGRALE. Olistico, si usa dire, ma il neologismo forse non arriva a descrivere ciò che Goethe e molto prima i filosofi presocratici cercavano di dimostrare, la naturale ed essenziale ricerca di un insieme che superi le parti.

Sto rileggendo Henri Bortoft, Johann Wolfgang von Goethe stesso, Rudolf Steiner e infilo perle di pensieri che danno un senso alle mie solitudini nei boschi, nell’Appennino. Credo che questa primavera sarà occasione per parlarne insieme, spero di incontrarvi all’ombra di qualche sorbo montano fiorito.

Soundscapes – ecosistemi da ascoltare

A proposito di ampliare la percezione del paesaggio, vorrei passarvi il link alla collezione di SUONI registrati nello YELLOSTONE NATIONAL PARK, da ascoltare con l’orecchio teso ai versi di animali che vivino appartati, in ecosistemi selvaggiche hanno decino di migliaia di anni.

https://www.nps.gov/yell/learn/photosmultimedia/soundlibrary.htm


La registrazione di suoni in natura e i “Soundscapes” conta degli scienziati di avanguardia anche in Italia, per il mio progetto di ricerca sui paesaggi appenninici ebbi il piacere di intervistare l’ecologista e professore ordinario dell’Università di Urbino Almo Farina. Ha lavorato per anni anche nell’area del Monte Catria e nel paesaggio di Fonte Avellana, registrando i suoni e sviluppando metodi di valutazione ed elaborazione per definire la biodiversità di un luogo. Consiglio vivamente i suoi lavori e libri (ad esempio “Soundscape ecology”/Springer) ma anche i manuali di ecologia del paesaggio.

Buon ascolto!