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Le mandorle, nutrienti e ricche di virtù

La mandorla è un eccellente integratore naturale

Possiamo considerare le mandorle degli “integratori naturali” per giovani ed anziani: le piccole drupe contengono acidi grassi polinsaturi, proteine, calcio, fosforo, potassio, magnesio, tracce di ferro, vitamine del gruppo B e E e acido folico, e sono particolarmente indicate quando dobbiamo affrontare periodi faticosi nel lavoro, nello studio prima di un esame o dopo una malattia. Sono un ingrediente fondamentale della miscela di semi oleosi, noci e frutta secca che in tedesco viene chiamata Studentenfutter, letteralmente “becchime degli studenti”, da sgranocchiare durante la giornata. E’ stato riscontrato che il consumo regolare di mandorle migliora la viscosità del sangue, regola il colesterolo e aiuta nella prevenzione dell’infarto al miocardio. Le mandorle sono particolarmente preziose per le donne: mangiare dieci mandorle al giorno può prevenire le vene varicose, rafforzare la circolazione sanguigna e tonificare l’utero. Secondo un’antica leggenda germanica, quando una donna desidera concepire una figlia, deve incidere il nome su tre mandorle e portarle con sé tenendole vicine al corpo, per un intero ciclo lunare.

Latte di mandorla

50 g di mandorle

250 ml di acqua tiepida

100 g di zucchero di canna

Per togliere il tegumento marrone si mettono in ammollo le mandorle con acqua bollente per mezz’ora. Una volta pulite si pestano nel mortaio fino ad ottenere una pasta omogenea. Aggiungere l’acqua tiepida e lasciare in infusione per due ore. Filtrare e sciogliervi lo zucchero di canna. Prima di servire, diluire il latte di mandorla con acqua fredda o calda. In estate si aggiunge una foglia di menta, in inverno un pizzico di cannella o vaniglia in polvere. Si conserva in frigo, è meglio consumarlo in pochi giorni.

(tratto da Ars herbaria, le piante nel respiro dell’anno – Natura e Cultura Editrice 2012)

Corso “Erboristeria tra terra e cosmo” a Fonte Avellana

“Erboristeria tra terra e cosmo”

Pratica erboristica e osservazione della natura in primavera

Corso teorico pratico a cura di Karin Mecozzi e Giorgio Bortolussi in collaborazione con Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA.

Sede del corso: Monastero di Fonte Avellana (PU)

Data: Sabato e domenica 30 – 31 marzo 2019

A breve il programma dettagliato!

“Ars herbaria”, un sogno, un libro, e quel Monastero

“Negli antichi lucernari restaurati di recente della Basilica della Sacra Croce di Fonte Avellana appaiono delle figure stilizzate che evocano in me l’immagine di un angelo sospeso, della Croce, simbolo universale e… della Pianta. La vedo appena abbozzata – composta da due linee nere che si incontrano e si stagliano su uno sfondo bianco, formando una corolla lievemente illuminata dall’oro dell’artista. La pianta che osservo in questo disegno riconsegna me a me stessa, come immagine archetipica di tutte le piante della mia vita: alberi, arbusti, erbe alimentari, piante aromatiche e medicinali. Nell’incontro con la pianta nel ritmo delle stagioni ritrovo la via verso il mio sentire, percepire e pensare, e verso un senso innato di gratitudine e devozione per la Vita sulla terra.”

Prefazione al mio primo libro in italiano “Ars herbaria. Piante medicinali nel respiro dell’anno” che uscirà presto in ristampa con Natura & Cultura Editrice.

Scritto tra il 2012 e il 2013, sognai il libro in un soggiorno al Monastero di Fonte Avellana. Non solo tengo corsi in questa meravigliosa struttura, ma il paesaggio in cui è situato è anche tema della mia ricerca accademica sull’azione terapeutica dei paesaggi appenninici e il ruolo della spiritualità in questo. I monaci della congregazione dei Camaldolesi, la biblioteca di Fonte Avellana, l’attuale priore e la comunità monastica tutta, i collaboratori, e poi (li ringrazio per primi, come semplice erborista) alberi e foreste, erbe e piante medicinali, muschi e felci, sentieri e cascate, la Abbazia di Sitria poco lontana – devo tanto a tutti loro, e qui vorrei ringraziare.

Monastero della Santa Croce di Sant’Andrea e di Fonte Avellana

Serra Sant’Abbondio (PU)


Insieme a un elleboro

Riflessioni insieme a un elleboro

In numerose discipline collegate al mondo delle piante osservo varie correnti, oggi, e mi fanno pensare: la scienza ufficiale, con il suo metodo riduzionista e i risultati a volte scarni e poco fruttuosi (altre volte fondamentali e di grande lavoro di squadra).

Poi, la ricerca delle nuove leve, sempre nel contesto convenzionale, ma innamorati un po’ di loro stessi, come tanti giovani e giustamente, un po’ dell’oggetto di studio, le piante (le più affascinanti creazioni per me).

Un’altra corrente, la ricerca che prima di tutto rifiuta quella ufficiale, non sempre arriva a risultati coerenti al mondo vegetale. Perché si confondono piani di valutazione, di regni, di riflessione. Tuttavia, anche il dubbio e il rifiuto sono necessari.

La corrente che amo molto è la considerazione delle piante in senso COMPLESSIVO, INTEGRALE. Olistico, si usa dire, ma il neologismo forse non arriva a descrivere ciò che Goethe e molto prima i filosofi presocratici cercavano di dimostrare, la naturale ed essenziale ricerca di un insieme che superi le parti.

Sto rileggendo Henri Bortoft, Johann Wolfgang von Goethe stesso, Rudolf Steiner e infilo perle di pensieri che danno un senso alle mie solitudini nei boschi, nell’Appennino. Credo che questa primavera sarà occasione per parlarne insieme, spero di incontrarvi all’ombra di qualche sorbo montano fiorito.

Soundscapes – ecosistemi da ascoltare

A proposito di ampliare la percezione del paesaggio, vorrei passarvi il link alla collezione di SUONI registrati nello YELLOSTONE NATIONAL PARK, da ascoltare con l’orecchio teso ai versi di animali che vivino appartati, in ecosistemi selvaggiche hanno decino di migliaia di anni.

https://www.nps.gov/yell/learn/photosmultimedia/soundlibrary.htm


La registrazione di suoni in natura e i “Soundscapes” conta degli scienziati di avanguardia anche in Italia, per il mio progetto di ricerca sui paesaggi appenninici ebbi il piacere di intervistare l’ecologista e professore ordinario dell’Università di Urbino Almo Farina. Ha lavorato per anni anche nell’area del Monte Catria e nel paesaggio di Fonte Avellana, registrando i suoni e sviluppando metodi di valutazione ed elaborazione per definire la biodiversità di un luogo. Consiglio vivamente i suoi lavori e libri (ad esempio “Soundscape ecology”/Springer) ma anche i manuali di ecologia del paesaggio.

Buon ascolto!

Temi dell’erboristeria

Herbalists without borders

Da HERBALISTS WITHOUT BORDERS giunge un’altra bella immagina, da usare come salvaschermo o sul telefono, da inviare a qualcuno che ama l’erboristeria o da stampare su una cartolina. Il motivo evoca uno dei capisaldi dell’erboristeria, lo studio dei testi antichi e tradizionali, con immagini botaniche disegnate ad arte, con colori incredibilmente veri e tratti pieni da devozione, verso le specie più semplici.

Herbalists without borders

Grazie di nuovo a Denise Cusack, designer e direttrice della sede principale di HWB negli USA. Per informazioni sulle attività: www.herbalistswithoutborders.weebly.com



Conoscere le piante medicinali: i pini, alberi delle Pinaceae

 

A proposito di conifere…

La grande famiglia dei pini (PINACEAE)comprende diverse specie, tra cui il pino domestico, il pino nero, il pino cembro e il pino marittimo, che crescono nei boschi di montagna e lungo le coste.  Il legno di pino è utilizzato in falegnameria e nell’edilizia. La trementina e la colofonia o “pece greca”,utilizzata dai liutai, sono estratte dalle foglie e dal legno di pino. Riassumo qui alcune proprietà erboristiche generali della famiglia:

 Le proprietà balsamiche del pino sono importanti per il nostro benessere: l’olio essenziale di pino nei suffumigi aiuta a lenire la tosse e rende più gradevole l’aria in casa. Sono stati effettuati degli studi scientifici sull’azione della corteccia di pino (pinebark) sul sistema venoso. I bioflavonoidi del pino hanno un’azione benefica sulla microcircolazione e sulla fluidità del sangue. L’estratto di corteccia di pino è anche antiossidante e immunoprotettivo. Per un bagno ad azione balsamica e rilassante raccogliamo 1 kg di foglie di pino, lecopriamo con 2 l di acqua bollente, lasciamo in infusione per mezz’ora, filtriamoe versiamo nell’acqua della vasca. Aggiungiamo olio essenziale di pompelmo elavanda. L’infuso di foglie di pino (1 cucchiaino di foglie per mezzo litro diacqua) con l’aggiunta di miele di tiglio è un ottimo rimedio per prevenire il raffreddore e conciliare il sonno.