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Aromatische Blattrosetten
(…)Feuer ist es auch, das in dieser Zeit „Blut und Säfte“ im Menschen zum Fließen bringt, wärmend, nach der langen Winterstarre. So manche Substanz, die in den ersten wildwachsenden Frühlingskräutern enthalten ist, z.B. Schwefelstoffe und ätherische Öle, wirkt im jeweiligen Phytokomplex synergetisch mit anderen Vitalstoffen. So öffnen sich aromatische Blattrosetten im März wie Blüten, z.B. von Korbblütlern und Kohlgewächsen. Für kurze Zeit bilden sie konzentrische Muster am Erdboden, bis die Pflanzen schließlich stängelbildend in Richtung Sonne wachsen.
Mit etwas Geduld lernt man, die essbaren Arten voneinander zu unterscheiden, zu sammeln und zu verwenden. Frische Blätter, Knospen und Triebe werden in der europäischen Kräutertradition nach dem Winter als Vitaminspender verzehrt, sie liefern auch Spurenelemente, Chlorophyll, Schleimstoffe und Mineralsalze. Löwenzahn-, Hirtentäschel- und Klatschmohnrosetten, Blätter von Brennnesseln, Knoblauchsrauke, Veilchen, Primel, Ferkelkraut, und viele mehr: je nach geographischer Lage findet man die essbaren Schätze noch vor der Tag-und-Nachtgleiche (21. März) auf Wiesen, unter Hecken und am Waldrand. Nicht sammeln sollte man an Straßen und auf verspritzten Äckern! „Städtern“ sei angeraten, sich über die jeweiligen Anbauweisen im Sammelgebiet zu erkundigen, denn Wildkräuter können genauso wie Kulturpflanzen konzentrierte Giftstoffe enthalten: Herbizide, Pestizide, Schwermetalle. (…)
Karin Mecozzi
März (aus “Sternkalender” 2017/18 Wolfgang Held, Verlag am Goetheanum)
Scrub di zucchero vanigliato e speziato
Il Golfo del Messico era il suo regno, e solo il popolo dei Totenachi conosceva il segreto della sua coltivazione e trasformazione. La “Regina delle spezie” era la vaniglia (Vanilla planifolia L.). La leggenda narra che durante la dominazione azteca una giovane principessa morì e dal suo ventre spuntò una pianta di vaniglia. La pianta è un’orchidea che cresce come liana, arrampicandosi sugli alberi delle foreste tropicali. Forma bellissimi fiori e lunghi baccelli che iniziano a profumare solo dopo la raccolta.
Viene coltivata in Indonesia, India e nel Madagaskar ed è commercializzata in tutto il mondo. La sua azione benefica sulla sfera emotiva e ormonale è conosciuta in fitoterapia e aromaterapia, mentre l’effetto afrodisiaco è noto anche ai cuochi più abili: la polpa del baccello nero e morbido dona una nota inconfondibile ai piatti dolci, alla cioccolata in tazza, alla pasta frolla. E’ caldo e soave e risveglia desideri nascosti, e la fragranza estratta da questa orchidea è uno degli ingredienti più utilizzati dai profumieri, per creare essenze femminili e avvolgenti. Se volete usare l’olio essenziale di vaniglia, scegliete solo prodotti bio, perchè quelli a basso costo sono o sintetici o estratti con dannosi derivati del petrolio.
Scrub vanigliato da bagno, per il “ritorno d’inverno”:
150 g di zucchero di canna a cristalli, polpa fresca di 1/2 baccello di vaniglia (oppure vaniglia in polvere), 1/2 cucchiaino di cannella in polvere, 1/2 cucchiaino di scorza di mandarino (o arancia) essiccata, olio di mandorle dolci q.b., 4 gocce di olio essenziale di lavanda vera.
Nel mortaio triturare le spezie – vaniglia, cannella, scorza di mandarino – insieme a una piccola quantità di olio di mandorle fino ad ottenere una pasta profumata. Aggiungere lo zucchero e e l’olio essenziale di lavanda vera (Lavanda angustifolia). Mescolate bene e conservate in un recipiente di vetro. La dose è sufficiente per almenno due applicazioni.
Sotto la doccia o nella vasca massaggiate tutto il corpo con la miscela che lascerà la pelle morbida e profumata. Ha anche un altro effetto: gli aromi stimolano il sistema immunitario, hanno un’azione disinfettante e rasserenante, soprattutto dopo una lunga giornata di fine inverno….che però, ancora, finito non è!
Buds & barks
To practise landscape observation is always inspiring for me, even in a cold and grey afternoon. Looking at buds,every little leaf, piece of bark and also under hedges and trees in search of fresh nettles: how interesting is it to see what is going on right now, outside. Specially if we practise with a group as we did yesterday in the botanical garden “Orto Botanico Selva di Gallignano” near Ancona (University of Ancona UNIPVM). Nature still seems sleepy, but the green grain on the fields and all those tiny buds suggest that spring is not so far. So don’t give up!
I giovedì dell’Orto Botanico “Selva di Gallignano”
Nell’Orto Botanica Selva di Gallignano, Ancona, l’appuntamento del giovedì con un mio intervento dal titolo “Per una cultura dell’erboristeria e del paesaggio”.
Inland (Borghi in Appennino)
There are places in the Apennines where you immediately feel at ease, a silent beauty and simplicity touches your soul.
No loud roads nor cars, no hurry, no ugly peripheries.
A view like thousand miracles instead, warm sunrays meet my considerations about landscape, I turn my gaze toward hills, green fields and small villages, parishes and castles.
This is the very heart of the Italian Apennines. The villages were enlivened by solid comunities until recently, but now.. I see no kids playing, just hear a dog barking far away and sheep bleating. Far away, a tractor draws his lines on the field. Agriculture is still alive, but there is a lack of young farmers.
After the big earthquake of 2016 and 2017 (and even before) people fled to the major towns or even to the coast.
But now, a year after the tragedy, I dare ask: what can be done to help these places to revive? Which are the dreams, which necessities can enable women and men to get back, to start a new life here again, with an own business, young and old, in these wonderful counties?
Corso “Le buone erbe” a Petacciato (CB)
ll seminario si svolge nel pomeriggio del sabato 10 marzo (dalle 15 alle 19) e la mattina della domenica (dalle 9 alle 13). A seguire il pranzo tutti insieme con le erbe raccolte. E’ tenuto da Karin Mecozzi, erborista, autrice e traduttrice, ideatrice di corsi e docente di erboristeria e osservazione del paesaggio. Membro attivo di Accademia Europea per la cultura del paesaggio PETRARCA e HerbalistsWithoutBorders, ItalianChapter.
Argomenti del corso: Il corso dell’anno come respiro della Terra La primavera nella natura e nell’uomo, piante e rimedi del periodo Cenni di raccolta e conservazione Escursione con raccolta e osservazione delle specie e del paesaggio Laboratorio di erboristeria pratica Laboratorio di cucina con le erbe raccolte.
Per approfondimenti: www.karinmecozzi.com
Il costo del corso è di 80,00 euro a persona e comprende breack con tisane e pranzo della domenica
Per aderire al corso, è necessario fare un bonifico di € 30,00 intestato a:
L’OPERA Società Agr. Biod. Di Vaira
Contrada Collecalcioni snc, 86038 Petacciato CB
Iban IT05Q0200812028000103851470
Causale: Le buone erbe marzo 2018 nome e cognome
[In caso di mancata partecipazione del seminarista, la caparra verrà trattenuta]
Tu dunque sarai un Cedro…
“MONACI E ALBERI” (dono di Dom Salvatore Frigerio, monaco a Fonte Avellana)
“Pianterò. Egli dice, nel deserto, il cedro e il biancospino, il mirto, l’olivo, l’abete, l’olmo e il bosso” (Is 41,19). Se dunque desideri di possedere di questi alberi in abbondanza o se brami di essere tra loro annoverato (ut inter eos computari), tu chiunque sii, studiati di entrare nella quiete della solitudine (in solitudine quiescere).
Quivi infatti potrai possedere, o diventare tu stesso un cedro del Libano (aut cedrus fieri) che è pianta di frutto nobile, di legno incorruttibile, di odore soave: potrai diventare, cioè, fecondo di opere, insigne per limpidezza di cuore, fragrante per nome e fama; e come cedro che si innalza sul Libano, fiorire di mirabile letizia.
Potrai essere anche l’utile biancospino, arbusto salutarmene pungente, atto a far siepi, e varrà per te la parola del profeta “sarai chiamato ricostruttore di mura, restauratore di strade sicure”. Con queste spine si cinge la vigna del Signore “affinché non vendemmi la tua vigna ogni passante e non vi faccia strage il cinghiale del bosco né la devasti l’animale selvatico”.
Verdeggerai altresì come mirto, pianta dalle proprietà sedative e moderanti; farai cioè ogni cosa con modestia e discrezione, senza voler apparire né troppo giusto né troppo arrendevole, così che il bene appaia nel modesto decoro delle cose.
Meriterai pure di essere olivo, l’albero della pietà e della pace, della gioia e della consolazione. Con l’olio della tua letizia illuminerai il tuo volto e quello del tuo prossimo e con le opere di misericordia consolerai i piangenti di Sion. Così darai frutti soavi e profumati “come olivo verdeggiante nella casa del Signore e come virgulto d’olivo intorno alla tua mensa”.
Potrai essere abete slanciato nell’alto, denso di ombre e turgido di fronde, se mediterai le altissime verità e contemplerai le cose celesti, se penetrerai, con l’alta cima, nella divina bontà: “sapiente delle cose dell’alto”.
E neppure ti sembri vile il diventare olmo, perché quantunque questo non sia albero nobile per altezza e per frutto, è tuttavia utile per servire di sostegno: non fruttifica, ma sostiene la vite carica di frutti. Adempirai così quanto sta scritto: “Portate gli uni i pesi degli altri e così adempirete la legge di Cristo”.
Finalmente non tralasciare di essere bosso, pianticella che non sale molto in alto ma che non perde il suo verde, così che tu impari a non pretendere d’essere molto sapiente, ma a contenerti nel timore e nell’umiltà e, abbracciato alla terra, mantenerti verde. Dice il profeta: ”Non alzate la testa contro il cielo” e Gesù: “chi si umilia sarà esaltato”. Nessuno dunque disprezzi o tenga in poco conto i ministeri esteriori e le opere umili, perché per lo più le cose che esteriormente appaiono più modeste, sono interiormente le più preziose.
Tu dunque sarai un Cedro per la nobiltà della tua sincerità e della tua dignità; Biancospino per lo stimolo alla correzione e alla conversione; Mirto per la discreta sobrietà e temperanza; Olivo per la fecondità di opere di letizia, di pace e di misericordia; Abete per elevata meditazione e sapienza; Olmo per le opere di sostegno e pazienza; Bosso perché informato di umiltà e perseveranza.
(Liber eremiticae regulae aditae a Rodulpho eximio doctore, Biblioteca della città di Arezzo, cod.333, sec. XI)
POPLAR OINTMENT – Gemme di pioppo
Poplarbuds for ointments * “Pappelsalbe” * Unguento alle gemme di pioppo
One of the very first plants for my oils and ointments is the poplar tree (Populus nigra, P. alba). On a sunny day, as soon as the sun has dried hedges and meadows, I start picking his buds carefully. After the last storm, farmers have to cut broken poplar branches, so I found fresh cut branches, allover with brown and sticky buds. They smell very similar to propolis, the resin produced by bees. Though, poplar buds contain precious, vegetal substances which help to disinfect and heal wounds, herpes and bruises, without taking away anything from the bee-hive. Please remind not to collect too many buds from one branch and change plant often. Buds become leaves and flowers, so we should be careful in our crops!
(to be continued…)
Corsi 2018 al Monastero di Fonte Avellana (PU)
In anteprima, date e titoli dei corsi di erboristeria e cultura del paesaggio al Monastero di Fonte Avellana.
Work in progress – si aggiungeranno altri interventi!
Per informazioni, costi e dettagli:
karin.mecozzi@aruba.it – t.0733 633895 – 349 8383231 (no whatsapp)
11-13.5.2018
Fiori di maggio – Erbe, fiori e paesaggio in primavera
Corso teorico pratico di erboristeria, floriterapia, botanica e cultura del paesaggio
Con Karin Mecozzi, Biancarosa Romano, Fabio Taffetani
29.6.-1.7.2018
Essenze d’estate – estrarre calore al solstizio
Corso teorico pratico di erboristeria, aromaterapia e aromatologia, ecologia del paesaggio
Con Karin Mecozzi, Doris Karadar, Augusta D’Andrassi
02.-04.11.2018
Custodire il calore – creare involucro per l’inverno
Corso teorico pratico di erboristeria, applicazioni esterne, cosmesi naturale
Con Karin Mecozzi, Giovanna Ronchetti
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In collaborazione con Herbalists without borders, Italian Chapter Northern Apennines