Prologo di “Ars herbaria, piante medicinali nel respiro dell’anno”
Negli antichi lucernari restaurati di recente della Basilica della
Sacra Croce di Fonte avellana appaiono delle figure stilizzate che
evocano in me l’immagine di un angelo sospeso, della Croce,
simbolo universale, e… della Pianta. La vedo appena abbozzata
– composta da due linee nere che si incontrano e si stagliano su
uno sfondo bianco, formando una corolla lievemente illuminata
dall’oro dell’artista. La pianta che osservo in questo disegno
riconsegna me a me stessa, come immagine archetipica di tutte
le piante della mia vita: alberi, arbusti, erbe alimentari, piante
aromatiche e medicinali. Nell’incontro con la pianta nel ritmo
delle stagioni ritrovo la via verso il mio sentire, percepire e
pensare, e verso un senso innato di gratitudine e devozione per
la Vita sulla terra.
Ieri ho tenuto la seconda presentazione dei miei libri in questo nuovo anno 2024. Invitata da Diletta Romei e Riccardo Urbani della Comunità Aqua Viva, Maiolati Spontini, sono stata accolta in una bella sala calda, piena di persone interessate. Anche qui, come a febbraio a San Severino (nella bella biblioteca Antolisei a San Valentino), gli impulsi della “intervistatrice” hanno portato a conversare in modo leggero e stimolante di diversi argomenti legati all’erboristeria e ai miei libri “Ars herbaria, piante medicinali nel respiro dell’anno” e “Verde resilienza, erboristeria pratica nel cambiamento” (NATURA E CULTURA Editrice).
Il ruolo dell’erborista oggi, l’erboristeria tradizionale e moderna, l’antroposofia, la botanica goethiana e l’agricoltura biodinamica e, infine, il concetto di cura e autoguarigione come responsabilità personale e applicazione pratica dell’erboristeria, la conoscenza del paesaggio e il Genius loci, tutti temi che mi stanno a cuore e Diletta ha saputo propormi per uno scambio interessante e vivace.
Dal pubblico giungevano domande e riflessioni, sui luoghi di raccolta e l’aspetto soprasensibile nella natura, sulle estrazioni e le particolarità nella medicina antroposofica, a partire dalla visione dell’organismo terrestre e della pianta “tripartita”. Si è creato davvero un bel clima e sono grata dell’accoglienza.
E mentre torno a dedicarmi al mio prossimo libro (in opera, con grande entusiasmo), avverto ancora l’eco di ieri sera alla Poderosa e penso: solo quando si sfogliano le pagine del proprio libro interiore, anche le parole rilegate ricevono un senso!
Se vuoi organizzare un incontro culturale con i miei libri e l’erboristeria, oppure un’esperienza pratica nella tua zona e comunità, contattami per mail: karin.mecozzi@gmail.com