I frutti dell’olivello spinoso, Hippophae rhamnoides (Elaeagnaceae), sono un potente rimedio dell’erboristeria tradizionale e moderna. L’arbusto cresce spontaneo lungo i greti dei fiumi e in terreni sabbiosi delle aree submontane. Viene coltivato in orti e giardini, in Toscana esiste una coltivazione biodinamica ormai storica.
L’olivello spinoso proviene dell’Asia settentrionale, resiste ai venti del nord e alle gelate; ha fiori maschili e femminili e foglie argentate lanceolate. L’arbusto viene piantato volentieri nelle siepi miste, e per fruttificare occorrono, per l’appunto, piante femminili e maschili. Come pianta, è particolarmente sensibile all’inquinamento.
I frutti, le drupe, sono color arancio vivo e contengono molta vitamina C, provitamina A (carotene), acidi organici e flavonoidi. Si raccolgono a settembre (attenzione alle lunghe spine”) e si spremono per la produzione degli estratti.
L’olio di olivello spinoso viene estratto dai frutti (ad alto contenuto vitamaninico) e dai semi (più ricco di acidi linoleici). Viene utilizzato per via esterna in cosmesi, per pelli squamate e secche e cicatrici, e internamente come integratore di vitamine, minerali e acidi grassi polinsaturi e per lenire le mucose infiammate (gastrite).
Per aumentare le difese immunitarie, in convalescenza e in gravidanza consiglio dunque vivamente di assumere quotidianamente dello sciroppo o del succo di olivello spinoso, gradevolmente fruttati e aciduli. Si prendono a cucchiaini più volte al giorno, insieme allo yoghurt o diluiti in acqua e miele o tisana.
Nelle fredde giornate di gennaio, l’energia dell’olivello spinoso combatte la stanchezza e regala il buonumore!
ph.Svdmolen