Nella cura della persona malata, non è forse l’impacco uno dei gesti più naturali, antichi e amorevoli?
Per favorire il benessere e rafforzare le difese dell’organismo proprio in questa stagione possiamo avvalerci di una serie di rimedi e applicazioni esterne. Gli impacchi, i cataplasmi e i “cerotti” vengono preparati con sostanze naturali come l’argilla, la ricotta, il limone o la cipolla, oppure con infusi, estratti di erbe e oli essenziali che aiutano a sfiammare, lenire dolori e sostenere una cura interna. Le applicazioni esterne sono poco costose, e non hanno controindicazioni se vengono eseguite con attenzione seguendo le indicazioni riportate.
Hanno effetti sorprendenti anche i bagni completi, i pediluvi, i maniluvi e le spugnature, fatti con infusi, decotti, aceto o bicarbonato. Nei disturbi cronici debbono essere applicati con regolarità per lunghi periodi.
Nella medicina complementare le applicazioni esterne vengono eseguite o consigliate da persone esperte, e di solito accompagnano la cura interna. Non è difficile imparare a preparare impacchi o bagni in casa, ricordiamo tuttavia che in caso di sintomi acuti, febbre e dolori forti è assolutamente necessario rivolgersi al medico.
Le applicazioni esterne sono indicate per adulti e bambini a partire dagli 8 anni. Con i bambini più piccoli è importante non usare sostanze irritanti, riduciamo l’aggiunta di oli essenziali nelle applicazioni e diminuiamo i tempi delle applicazioni. Particolarmente efficaci sui bambini sono gli impacchi e cataplasmi, i bagni completi, maniluvi e pediluvi.
Le sostanze che consiglio maggiormente nella cura dei più piccoli sono:
- l’argilla, sostanza mediatrice per eccellenza
- oleoliti di calendula, camomilla e achillea
- cipolla per le orecchie
- cavolo e limoni per i bronchi e la gola
- infusi di camomilla per le coliche
L’uso regolare di applicazioni esterne ha anche lo scopo di diminuire l’assunzione di farmaci, naturali o di sintesi. In questo modo si sviluppano forze di guarigione rafforzando l’organismo in modo durevole.(…)
Applicare impacchi e cataplasmi è un’arte antica. Molte ricette che usiamo oggi sono il frutto dall’esperienza di molte generazioni di donne e guaritori. E’ interessantissimo conoscere le sostanze utilizzate nel mondo per i cataplasmi: dal grasso di foca degli Inuit allo strutto di maiale dei popoli nordici, ai balsami aromatici delle civiltà mediterranee e la terra cruda (insieme ai vermi) in Australia. L’intento è sempre lo stesso: apportare delle sostanze benefiche dall’esterno per ristabilire un equilibrio che è venuto a mancare. Il miglioramento avviene grazie all’azione radiante delle qualità (o forze) trasmesse dai componenti del cataplasma che entrano in risonanza con la parte lesa. Parlavo di “arte delle applicazioni” perché capire quali sono le sostanze giuste per un disturbo e saperle stendere nel modo migliore sulla parte dolorante richiede, nella mia esperienza, della pazienza (nello scegliere la sostanza giusta) e sensibilità (per la situazione del malato).
Da “Ars herbaria, piante medicinali nel respiro dell’anno”, Natura e Cultura Editrice, Savona, 2012 (in ristampa: primavera 2019)