Incontri balsamici in autunno: Santoreggia

Incontro ravvicinato con Satureja montana L., presumo si tratti della subspecie “appenninica”. Nel video che trovi sul mio canale (sperimentale!) youtube, parlo brevemente dei suoi poteri disinfettanti e aromatici in cucina. https://www.youtube.com/shorts/Yx1gOuO-j-w

La santoreggia è un’erba balsamica di prima scelta nelle malattie da raffreddamento, come tisana e per applicazioni esterne, tra cui i tradizionali suffumigi. Sacra alla Dea Athene per aumentare le facoltà di pensiero (schiarisce i pensieri, rende più desti) e dell’intelligenza. E’ una pianta tonificante, con una punta di Marte che spinge a superare dubbi e incertezze, debolezza e mancanza di calore.

L’elemento aria per i contenuti aromatici e l’innalzarsi ritmico della parte verde e l’elemento fuoco per i principi pungenti, riscaldanti e disseccanti nascondono un tocco lunare che osserviamo nella dolcezza del fiore, dal bianco al rosa violaceo, ricco di nettare per le api e nell’alto contenuto di clorofilla nelle foglie.

Per due tazze di tisana fumante e balsamica versa 400 ml di acqua bollente su due cucchiai rasi di foglie e fiori essiccati di santoreggia, lascia in infusione per 6 minuti, filtra e dolcifica con del buon miele.

Un oleolito con la parte aerea raccolto in questo periodo conclude la stagione degli estratti grassi e completa l’erboteca famigliare per massaggiare il petto a grandi e piccoli in caso di raffreddore e tosse, articolazioni dolenti o muscoli affaticati e zone attaccate da malattie fungine come le unghie dei diti dei piedi. (Non usarlo su mucose interne, è irritante).

Satureja montana L.