Partiamo presto da casa, strade quasi vuote, il passo dei “Fangacci” tra Urbania e Acqualagna e poi in direzione sud, sulla Flaminia. A Cagli giriamo a sinistra seguendo l’indicazione gialla “Eremo di Fonte Avellana” e arriviamo in poco tempo salendo lungo i tornanti dietro a Frontone, Serpeggiano nel verde, sul lato sud la macchia mediterranea con ornielli e ginestre ancora in fiore, di fronte il lato nord-est del Monte Catria. Dice Franco Barbadoro “Vertebre di una dorsale che l’esiguità di una pelle rivestita di boschi e pascoli a stento nasconde, anzi, spesso lacerata, ne lascia affiorare il nudo osso di roccia. Strati calcarei innalzati per centinaia di metri: fratturati, piegati ed erosi in tante forme. Un libro aperto su una storia naturale vecchia fino a 200 milioni di anni. Il suo vestito di alberi ed erbe, rifugio di piante e animali rari, fa del Catria e dei suoi monti un arcipelago verde: isole lussureggianti e solitarie che emergono dal mare circostante, fatto di colline e valli coltivate e urbanizzate.” (www.catria.net)
I prati delle montagne ancora verdi, il cielo azzurro, la luce leggermente bianca da pieno luglio, un falco che si aggira sopra il monastero: a volte penso che in quel luogo c’è tutto di cui ho bisogno, solo uno specchio d’acqua in cui immergermi manca. Eppure abbiamo sentito il mare – nalla brezza che giunge dall’Adriatico, lo osserviamo nel calcare pieno di fossili e nella vegetazione, che ora sprigiona essenze aromatiche intense.
Provate a farci caso: sotto il caldo ogni cosa rilascia il suo profumo, rivelandone un lato nuovo. IL legno degli arbusti mediterranei, le graminacee ingiallite, le ginestre tagliate, fragranze, profumi o anche odori penetranti e poco graditi in piante dai fiori graziosi come la betonica o la scrofularia.
Quali odori vi porta luglio, quali nuove esperienze e “informazioni” su piante e paesaggio? Una buona settimana!