Quercia
Quercus spp.
Dai tempi antichi la quercia è considerata dagli uomini un simbolo di forza, potere e resistenza.
Le decorazioni di etruschi e greci, romani e celti, e gli stemmi delle stirpi nobili o di città e regioni riportano foglie, rami e ghiande del grande albero europeo. Scorgendo una pianta da lontano cogliamo subito che la quercia è diversa da altre latifoglie. Il tiglio, l’acero o l’olmo, ad esempio, conquistano lo spazio estendendo i rami in modo lineare, con un’apertura più o meno simmetrica e linee slanciate, anche flessuose. La quercia adulta, invece, si contorce, i rami si piegano e si girano su se stessi formando nodi e gobbe. Seguendo la crescita dell’albero la corteccia appare piena di screpolature, spessa, impenetrabile. Sulla superficie migliaia di formiche corrono su e giù, dai nidi costruiti nelle cavità dell’albero, quasi fosse terra! L’immagine che sorge nell’osservatore è quella della lava che sgorga dal cratere di un vulcano, rossa come la brace e liquida……. (dal libro dell’autrice: “Ars herbaria, piante medicinali nel respiro dell’anno”)