Oggi ti parlo brevemente di un albero deciduo che mi sta particolarmente a cuore. Vorrei offrirti dei cenni, invitarti ad uno sguardo d’insieme: cercalo nei boschi, l’essere maestoso dalle “parole” mormorate a chi ascolta. Approfondisci la botanica dell’albero, con osservazioni tue, come albero longevo offre l’occasione di interessanti scoperte!
Noto come “albero del pane”, il castagno (Castanea sativa L.) è sacro a Giove ed è sua la segnatura predominante, insieme al Sole. Selezionato nel corso dei millenni, fino ad ottenere i grandi frutti che conosciamo oggi, i marroni, ricopriva un ruolo importante nell’economia rurale italiana fino a qualche decennio fa. La farina dei frutti, se ancora la conosci, è buona e salutare!
Spesso, nelle raffigurazioni mitologiche compare l’intero albero, verde e possente, con le foglie dirette verso la luce e la corteccia piena di scanalature e venature. E’ uno degli alberi contenuti nel cosiddetto “calendario celtico”, ha origini preistoriche e il polline fu ritrovato in Anatolia, in Grecia…. I frutti, acheni lisci e scuri, rappresentano nella simbologia dell’araldica le virtù nascoste dell’uomo, come la tenacia, la resistenza, la resilienza come diciamo oggi.
L’albero appartiene alla grande famiglia delle Fagaceae e viene coltivato nei climi miti, nei luoghi ricchi di storie di raccoglitori e boscaioli, falegnami e commercianti. Più raramente, si incontrano specie inselvatichite dai frutti più piccoli, pur sempre gustosi. La corteccia degli esemplari più vecchi, pieni di cavità, è un nascondiglio ideale per scoiattoli e gufi, picchi e lepri. Il castagno è amico degli animali e dell’uomo ed elargisce ogni anno i suoi frutti lucenti, protetti dal pericoloso involucro spinoso. Da novembre in poi, con le castagne e i marroni maturi si ottengono gustose ricette e una farina ricca di proteine e minerali, mentre le foglie, ricche di tannini, vengono usate in erboristeria nelle tisane, per rafforzare l’apparato respiratorio e nei disordini intestinali.
Il castagno oggi è minacciato gravemente da malattie insidiose che stanno sterminando castagneti antichissimi in tutta Italia. La raccolta dei marroni è sempre regolamentata, e i fiori, lunghe infiorescenze ad amento profumatissime, attirano le api da lontano.
A Fonte Avellana esiste un piccolo castagneto del 1700, ormai abbandonato, con al centro un esemplare dal possente tronco.
Al corso di settembre (Le piante sacre in erboristeria e nel paesaggio) ci sederemo alla sua ombra per una lezione facendoci ispirare dalle sue forme bizzarre, le foglie come le mezzelune e le infruttescenze verso la maturazione. Grazie, grande Castagno!