Pistacia therebinthus
Pianta rustica e assai resistente alla siccità, dotata di un apparato radicale sviluppato e profondo che resiste anche molto bene al gelo, grazie a queste sue carateristiche è utilizzata come porta-innesti per il pistacchio (Pistacia vera L.) che, è coltivato per il seme.
Il suo legno, particolarmente duro viene utilizzato per ricavarne oggetti col tornio. Dalla corteccia si estrae una resina, la trementina di chio, dotata di proprietà astringenti, digestive, emostatiche ed espettoranti. In Oriente viene usata come masticatorio per profumare l’alito e rinforzare le gengive, e per lo stesso scopo in Spanga veniva prodotto dalle galle un vino astringente.
Dai suoi semi si ricava un olio alimentare. Le galle e le foglie venivano utilizzate per curare la diarrea, per le proprietà astringenti del loro contenuto di tannini. Ai suoi frutti si attribuiscono proprietà afrodisiache e diuretiche, a Cipro vengono usati per preparare dei particolari tipi di pane, e a Creta si utilizzano per prepare un particolare liquore chiamato tsikoudia che è lo stesso nome col quale chiamano la pianta; in Turchia i suoi frutti tostati vengono usati per preparare una bevanda simile al caffè conosciuta come menengiç kahves, e i suoi oli essenziali sono impiegati nella fabbrica di saponi (Soap Bittim) per la bellezza della pelle e dei capelli.
Recentemente dal dipartimento di farmacologia della “Universitat de València, Burjassot, Valencia, Spain”, alcuni ricercatori hanno estratto dalle galle del terebinto tre differenti triperteni attivi contro infiammazioni acute e persistenti.
Attenzione: Le applicazioni farmaceutiche e gli usi alimurgici sono indicati a mero scopo informativo, decliniamo pertanto ogni responsabilità sul loro utilizzo a scopo curativo, estetico o alimentare.
Testo tratto da www.actaplantarum.org/floraitaliae