Nel linguaggio comune, una persona che trova istintivamente l’essenza delle cose ha “buon fiuto”. Cosa esprime questa immagine? Il senso dell’olfatto è connesso con la percezione immediata delle cose non materiali (odori e profumi sono volatili, invisibili) e permette anche di distinguere le sostanze. Nell’odorare, l’attenzione si acuisce, anche se inconsapevolmente.
L’odorare può essere definito un “tastare interiore”. Un odore supera quasi sempre la barriera della razionalità e penetra nella nostra interiorità come percezione sensoriale, dando vita a sensazioni di simpatia o antipatia. E’ difficile non dare giudizi nel mondo degli odori! La nostra memoria conserva il ricordo di un profumo per tutta la vita, quasi lasciasse una traccia. Riconosciamo il profumo di un fiore dopo anni, la fragranza di un tipo di tè, l’odore di un cibo dell’infanzia.
Vediamo dunque da un lato il nostro senso dell’olfatto, l’odorare. Cosa troviamo, invece, nel mondo delle sostanze vegetali? Al nostro senso dell’odorato vengono incontro gli oli essenziali (o oli eterici), portatori dei profumi e degli odori. Sono sostanze complesse con molteplici funzioni per le piante, gli animali e l’uomo. Con il progredire della bella stagione, le piante sviluppano oli essenziali e si avvolgono in essi come in un manto. Rudolf Steiner parla del “corpo dell’odore” delle piante e afferma che “sulla Terra tutte le piante emanano profumo, anche se non riusciamo sempre a sentirlo. Le piante percepiscono gli odori che provengono dall’universo e si rivolgono ad essi come per orientarsi“.
da Karin Mecozzi, “ARS HERBARIA – Piante medicinali nel respiro dell’anno”, Natura e Cultura Editrice, www.naturaecultura.com