Punta da un ragno – attenzione quando raccogliete in calzoncini corti (per prendere un po’ di tintarella).
Sono stata morsa/punta, credo da un ragno, mentre raccoglievo iperico e meliloto. Il morso di 1 mm, si arrossa subito, ma solo alla sera il rossore si estende a quasi tutto il polpaccio, si gonfia, prude, per fortuna non molto. Alla mattina il rosso è bluastro, e io mi preoccupo, fa anche male l’intera gamba. Chiedo consiglio al medico, all’omeopata (entrambi non dove abito), vado in farmacia dove mi consigliano un trattamento antibiotico.
Ed ecco che posso mettere alla prova le mie tinture. In un flacone mescolo tinture di piantaggine, echinanea, calendula, hamamelis e idrolato di lavanda, uso come diluente una tisana terapeutica (olto concentrata) di calendula e piantagine fresca, imbevo una garza di cotone e applico al polpaccio, coprendo con strati di cotone e una benda.
Prendo per via interna Ledum palustre come consigliato dal medico e 150 gocce delle mie tinture in 1 litro d’acqua durante la giornata. Resto un po’ a riposo (niente raccolte).
Il giorno dopo, vedo un netto miglioramento, dopo 3 giorni il rossore, gonfiore, dolore, tutto sparito! Oggi si vede ancora il foro del morso e qualche puntino.
Scrivo di questa cosa perchè sono contenta di aver risolto, e sono certa che sia soprattutto merito degli impacchi. Le tinture di pianta fresca, da specie spontanee, hanno aiutato a lenire immediatamente, meravigliosa l’azione della TM Plantago lanceolata, preparata un mese fa.
Fate attenzione quando raccogliete, mettetevi pantaloni lunghi e, se ci sono zecche, usate uno spray a base di oli essenziali concentrati. I morsi di insetto, le punture possono causare dolore, febbre, reazioni allergiche, degenerazione dei tessuti, infezioni. Possono essere trattati benissmo con la fitoterapia, esterna e interna, ma solo su consiglio dell’esperto erborista, dopo aver mostrato il morso, la puntura al medico.
D’adesso in poi, la tintura di Plantago sarà sempre con me, come rimedio esterno e interno di pronto soccorso, durante le raccolte in zone “selvagge”.