Hyssopus officinalis Parco del Monte Cucco ph. Albertina Rossi
Issopo – Ysop – Hyssop (Fam. Lamiaceae)
Hyssopus officinalis subsp. aristatus (Godr.) Nyman, che ha foglie fiorali aristate all’apice.
Hyssopus officinalis L. subsp. officinalis, subspecie sopra descritta.
Hyssopus è il nome usato da Ippocrate derivato dall’ebraico ezob = “erba sacra”. È un termine molto antico frequentemente nominato addirittura nel Vecchio Testamento. L’epiteto specifico indica l’uso officinale.
La pianta conosce un largo uso sotto forma di infuso; si utilizzano le sommità fiorite e foglie che devono essere fatte essiccare rapidamente all’ombra, all’aria aperta e conservate in barattoli di vetro in un luogo asciutto. Ha proprietà aromatica, tonico-amaro-stomatica, balsamica, espettorante, antisettica e antiasmatica. L’olio essenziale di issopo è neurotossico in quanto contiene tujone (responsabile dell’azione epilettogena), mentre trova impiego in cosmetica come componente di saponi, creme, lozioni e profumi nonché come aromatizzante di dolci e bevande alcoliche.
Descrizione: Pianta perenne, cespugliosa, glabrescente, aromatica, alta 30-50 cm, fusto legnoso alla base, ascendente e ramificato con peli crespi minutissimi (0,1 mm).
Foglie lanceolate, brevemente picciolate, opposte, lunghe fino a 25 mm, larghe 5 mm, generalmente revolute sui bordi e con ghiandole sessili; quelle fiorali sono acute, non aristate all’apice.
Fiori ermafroditi, raggruppati in verticillastri ascellari (4-6), volti da un lato, e ravvicinati in spiga terminale unilaterale; calice generalmente arrossato, pubescente tubuloso di ceruleo-porporino, lunga da 7 a 9 mm, con labbro superiore bilobo, quello inferiore trilobo, forte odore aromatico simile alla canfora e sapore amarognolo ma gradevole; 4 stami lungamente sporgenti.
Frutto è un tetrachenio ovoideo o oblungo, con tre spigoli ottusi, glabro e con minute fossette, ogni parte racchiude 1 seme nero rugoso.
Tipo corologico: Orof. Eurasiat. – Orofita dei rilievi montani dell’Europa e dell’Asia
Antesi: luglio – ottobre.
Habitat: Predilige terreni asciutti, rupi calcaree soleggiate e pascoli sassosi dai 200 ai 1200 m s.l.m.
Uso cosmetico: il macerato dei fiori è utilizzato come lozione per ammorbidire la pelle del viso. Le sommità fiorite contengono un gradevolissimo olio essenziale impiegato nel settore dei profumi utilizzato anche per l’acqua di Colonia. L’infuso di fiori e foglie, da applicare con delle garze sugli occhi stanchi e cerchiati.
In cucina: insieme ad altre 17 piante l’issopo, entra nella composizione del tè svizzero. Il miele d’issopo ha un gusto delicato ma decisamente profumato. Piccole dosi insaporiscono carni, minestre e insalate. Impiegato nella preparazione del liquore “Chartreuse” di origine benedettina.
Costituenti principali: olio essenziale, flavonoidi (diosmoside), acido rosmarinico, marrubina, acido oleoanolico, tannini.
Curiosità: questa pianta è stata citata in testi del VII secolo, e fu ampiamente usata in cosmetica. Non si ha la certezza che la specie conosciuta e apprezzata da Re Salomone sia proprio l’Hyssopus officinalis. Già nel XVIII secolo se ne conoscevano varietà diverse per il colore dei fiori e la forma delle foglie. In altri tempi, si usava per curare l’asma, le affezioni bronchiali e polmonari croniche.
In Persia l’acqua distillata ottenuta dalla pianta viene usata come cosmetico, in quanto ha la fama di rendere lucente l’incarnato.
Il miele di issopo è apprezzato per il gusto delicato anche se intensamente profumato.
(testi a cura di Antonella Casale & Giovanni Buccomino, tratti dalla scheda su www.actaplantarum.org,
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