Fino al 1500, quando ebbe inizio l’importazione del cotone dall’India, con i fusti cavi dell’ortica (Urtica dioica L.) si fabbricavano indumenti, sacchi e cordame, mentre foglie e radici servivano per tingere le stoffe di verde e di giallo.
Sfiorando una tela ottenuta dalla fibra di ortica noto una particolare lucentezza, e se la fibra è sottile la stoffa mi ricorda la seta. E’ difficile immaginare che dall’ispida ortica si possa ricavare un tessuto simile!
La tela d’ortica è antistatica, cioè non si carica di elettricità, è durevole e versatile. Indossandola si avverte una gradevole sensazione di freschezza, dovuta alla sua azione equilibrante sulla temperatura corporea.
Dal punto di vista erboristico l’ortica è una delle piante officinali più utilizzate. Foglie e semi si impiegano nella depurazione dell’organismo, nell’anemia e nell’inappetenza e per aumentare la diuresi. In cosmesi l’estratto aiuta a rendere folta e luminosa la capigliatura.
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