La violetta nel corso dell’anno
A fine inverno spunta la violetta, o viola mammola (Viola odorata L.), ai margini di prati e boschi, in mezzo a pratoline, occhi della Madonna, borsa del pastore, erba roberta, stellaria e lamio; non teme la concorrenza dell’edera strisciante né delle primule o delle fegatelle, e neppure dei ciclamini. E’ una pianta perenne della famiglia delle Violaceae.
Le foglie sono cuoriformi, verdi scure, nervate e dentate sui margini e si staccano facilmente dalla pianta. Lepri e caprioli rosicchiano le giovani piante per l’aroma rinfrescante delle foglie e dei fiori. Possiamo raccogliere le foglie dalla primavera all’autunno. L’infuso di foglie di violetta giova al sistema ritmico, alla circolazione e alla respirazione, e sempre le foglie sono ottime anche da mangiare: si tritano insieme al prezzemolo, l’erba cipollina e qualche pratolina e si aggiungono all’insalata mista.
A marzo, quando la parte erbacea è compenetrata da succhi e assume, nell’insieme, una forma tondeggiante, si dischiudono le corolle viola, lungamente picciolate. L’infiorescenza è composta da due petali superiori e tre inferiori, e uno sperone di circa sei millimetri che conferisce all’infiorescenza un aspetto elegante. Al centro si distinguono una macchia bianca striata di viola e l’ovario color arancio. I fiori sono morbidi e vellutati al tatto e avvolgono l’intera pianta in un profumo delizioso come in un manto.
La fragranza di violetta accompagna l’umanità da epoche antichissime. Secondo un mito greco, laddove Persefone toccava la Terra con i suoi piedi mentre risaliva dagli Inferi dopo l’inverno, spuntavano violette profumate. I romani dedicarono il 22 marzo a questo fiore primaverile, simbolo di speranza e rinascita, e lo chiamarono “Dies violae”. Nel medioevo la pianta divenne inoltre un simbolo dell’amore puro, della carità e della mitezza d’animo.
L’olio essenziale di violetta estratto dall’intera pianta è verde scuro ed ha un odore “asciutto”, sa di fieno. Ha proprietà antisettiche e cicatrizzanti e viene usato dagli aromaterapisti diluito in olio di mandorle per alleviare i disturbi della pelle e dell’apparato respiratorio.
Per conservare la nota intensa dei fiori di violetta si possono preparare dei sali da bagno: si raccolgono le corolle della viola odorosa ben aperte alla mattina presto, preferibilmente in giorni di Luce/Aria nel calendario lunare biodinamico*. In un recipiente di vetro si alternano strati di violette e sale grosso; si conserva al riparo dalla luce scuotendo di tanto in tanto. Il sale si impregna quasi subito del profumo delle violette e può essere usato per diverse settimane per pediluvi e maniluvi rilassanti e nella vasca da bagno.